La Nuova Sardegna

Nuoro

Economia sommersa tolleranza zero: ecco la task force

di Stefania Vatieri
Economia sommersa tolleranza zero: ecco la task force

Commercio e turismo, via ai controlli in tutto il territorio Collaborazione tra forze dell’ordine e Confcommercio

19 luglio 2017
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NUORO. Tolleranza zero e controlli a tappeto nella lotta all’abusivismo commerciale. Nasce la task force tra la Prefettura nuorese, la Confcommercio e le forze dell’ordine: polizia, carabinieri, finanzieri, vigili urbani e le associazioni dei consumatori uniti per contrastare il dilagante fenomeno del commercio “sommerso”. Una piaga che nelle sole province di Nuoro e Ogliastra produce un buco nero di 460 milioni di euro l’anno. Numeri impressionanti e in costante crescita, dei quali si è discusso ieri mattina in un incontro nella Prefettura di Nuoro con i vertici delle forze dell’ordine e i rappresentanti della Confcommercio nuorese. Al centro della tavola rotonda il tema dell’abusivismo in tutte le sue forme: dagli affitti in nero alla contraffazione e alle attività commerciali irregolari, per arrivare ai semplici venditori abusivi. Un’area grigia di illegalità, quindi, che opera e prospera al di fuori delle regole, senza che sia investita di significativi controlli da parte degli stessi organismi di controllo. Un fenomeno che non conosce pause, e che risulta oggi più di prima in costante crescita a causa sopratutto del perdurare della crisi economica. A discapito delle imprese che esercitano regolarmente e che spesso sono costrette a dover chiudere bottega, strozzate dalla concorrenza sleale degli abusivi. Le azioni che da qui a qualche mese verranno messe in campo saranno costanti e mirate, e andranno a colpire gli abusivi settore per settore. Ecco alcuni esempi.

Pubblici esercizi. In questo ambito il fenomeno più paradossale è quello dei circoli privati con somministrazione, trasformati in ristoranti abusivi gestiti generalmente da imprenditori non registrati utilizzando una norma che invece dovrebbe offrire una deroga a realtà sociali, culturali e associative. Accanto a questo grave fenomeno c'è quello delle sagre, delle feste locali, delle notti bianche, divenute business delle frodi di vendita di prodotti senza alcune certificazione, mettendo al repentaglio la salute dei consumatori.

Intrattenimento e locali da ballo. I pochi locali rimasti nel territorio si trovano a fronteggiare la concorrenza sleale di associazioni che, senza autorizzazione e licenze, organizzano serate danzanti al di fuori di ogni regola.

Abbigliamento e ambulanti. Nel periodo estivo si raggiunge il massimo dell’abusivismo in questo comparto. Soprattutto nelle zone turistiche si assiste alla nascita di mercati più o meno autorizzati dove prodotti di abbigliamento contraffatti vengono posti in vendita senza i necessari controlli.

Panificazione. Lontano da norme di igiene e sicurezza vive un settore parallelo come quello della panificazione “clandestina”. Numerosi forni improvvisati dove si realizzano produzioni, soprattutto di pane carasau, che vengono immesse in un circuito di vicinato a prezzi uguali a quelli che normalmente si trovano sul mercato, con la conseguenza che si va a sottrarre alla vendita legale una quota importante di clienti, ignari dellla qualità delle materie prime usate e delle norme igieniche, lontane da qualsiasi standard oggi richiesto ad un’attività di panificazione ufficiale.

Macellazione clandestina. Il fenomeno è tipico del territorio barbaricino e ha assunto in questi anni numeri incalcolabili. Sono sempre meno sono i capi di agnelli e maialetti, ma anche interi capi bovini, che le macellerie riescono a vendere in quanto sovrastati dalla forza della vendita diretta tra l’allevatore del bestiame ed il consumatore finale. Questa pratica sfugge ad ogni norma di igiene, con il conseguente acuirsi di patologie sanitarie come la trichinellosi e la peste suina africana

Turismo. Negli ultimi 30 anni nel nostro territorio le strutture ricettive ufficiali sono cresciute quasi del 40 per cento in numero di posti letto. Altrettanto sono cresciuti i numeri delle presenze di turisti. Ciò che non è registrato, invece, è l’incremento delle strutture ricettive e i posti letto non ufficiali.

Intermediazione immobiliare. Anche in questo settore è facile rilevare casi di abusivi che, pur non essendo abilitati, lavorano facendosi passare per agenti immobiliari.



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