La Nuova Sardegna

Nuoro

San Teodoro, l'omicidio di Erika: i genitori di Dimitri Fricano lo convincono a confessare

Gianna Zazzara
Dimitri Fricano ed Erika Preti
Dimitri Fricano ed Erika Preti

Il giovane dovrebbe essere trasferito nel carcere di Bad'e Carros a Nuoro, ma gli avvocati difensori si oppongono: "Le sue condizioni piscologiche sono incompatibili con la detenzione in un istituto di pena"

24 luglio 2017
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SAN TEODORO. Per un mese Dimitri Fricano ha sostenuto la versione secondo la quale la fidanzata Erika Preti era stata uccisa da un ladro che aveva ferito anche lui stesso alla testa mentre si trovavano nella casa affittata a San Teodoro.

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Ma le prove raccolte dagli esperti del Ris portavano tutte a inchiodare il giovane e così, con l'aiuto di una psicologa e il decisivo contributo dei genitori del trentenne, alla fine Dimitri Fricano ha confessato di averla uccisa lui con due coltellate alla gola. Un ruolo nell'indagine e nella confessione lo ha avuto anche l'ex comandante nazionale del Ris, il generale Luciano Garofano, nominato nel team di esperti dai difensori di Dimitri Fricano.

Una volta resa la confessione a Biella, Dimitri Fricano ora dovrebbe essere trasferito a Nuoro dove ci sono i magistrati competenti per territorio.

Ma i difensori del giovane reo confesso, Alessandra Guarini e Roberto Onida, si opporrebbero a questo trasferimento, anche per le «particolari» condizioni di salute dell'indagato: per lui verranno chiesti i domiciliari.

«I detenuti devono stare nella regione di appartenenza per stare più vicini ai familiari - ha detto l'avvocata Guarini - chiederemo al più presto la misura cautelare degli arresti domiciliari in quanto riteniamo che le condizioni psicologiche e le problematiche di Dimitri, che assume diversi farmaci, siano incompatibili con la detenzione in carcere». 

 

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