La Nuova Sardegna

Nuoro

Crollo sul rio Sologo: 19 rinvii a giudizio e due proscioglimenti

Crollo sul rio Sologo: 19 rinvii a giudizio e due proscioglimenti

Sollievo per Giovanni Santo Porcu, primo cittadino di Galtellì Per gli altri, invece, il processo inizierà il prossimo 11 ottobre

27 luglio 2017
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NUORO. Il gup Tommaso Bellei ha riconosciuto il non doversi procedere nei confronti del sindaco di Galtellì, Giovanni Santo Porcu (nella foto), difeso dall’avvocato Pasquale Ramazzotti e di Mauro Pasolino, difeso dagli avvocati Mario Di Giovanni e Pietro Sanna, in merito al terzo fascicolo della lunga inchiesta sull’alluvione che si è abbattuta sulla Sardegna nel novembre 2013, portando morte e distruzione, inerente al crollo del ponte sul rio Sologo. Un grosso sospiro di sollievo per il primo cittadino di Galtellì, che si è sempre detto fiducioso nella giustizia. Sorte diversa, invece, per altri 19 imputati, rinviati a giudizio per l’esondazione del fiume e che andranno a processo l’11 ottobre. Tra questi, oltre all’ex presidente della provincia Roberto Deriu (difeso dall’avvocato Domenica Porcu), tecnici e progettisti che, secondo il pm Bocciarelli, «per inosservanza delle regole di buona amministrazione e tecnica, contribuivano a cagionare il grave pericolo per la pubblica incolumità che colpiva l’area in cui è posizionato il ponte sul rio Sologo, in località Su Manganu a Galtellì, dove nello stesso contesto di grave pericolo conseguiva il cedimento del ponte stesso sotto la spinta erosiva dell’acqua». Figurano, ancora, il comandante provinciale e il direttore generale del corpo forestale, rispettivamente Gavino Diana (difeso dall’avvocato Guido Manca) e Carlo Masnata (difeso dall’avvocato Massimo Ledda), Anna Maria Pirisi, dirigente della Forestale di Nuoro (difesa dall’avvocato Marcello Mereu). Poi, l’ex assessore provinciale alla protezione civile Franco Corosu (difeso dallo studio legale Satta-Chironi), il responsabile per la Provincia della protezione civile Paolo Marras (difeso dall’avvocato Francecso Lai), i dirigenti provinciali Antonio Gaddeo (difeso dall’avvocato Basilio Brodu) e Maria Lucia Fraghì (dall’avvocato Marcello Mereu) e i dirigenti del Consorzio di bonifica, gli ingegneri Antonio Madau (difeso dall’avvocato Sebastiano Chironi), Ignazio Lampis e Sebastiano Bussalai (difesi dall’avvocato Francesco Pala). Ancora: Gavino Canu (difeso dall’avvocato Maria Grazia Corrias), Salvatore Chessa (dall’avvocato Viviana Sannia), Isidoro Murru (difeso dall’avvocato Sebastiano Chironi), Salvatore Spanu (difeso dall’avvocato Lara Sini), Giovanni Maria Floris (difeso dall’avvocato Paolo Tuffu) Salvatore Sannio (difeso dall’avvocato Lara Sini), Antonio Giovanni Maria Farina (difeso dall’avvocato Salvatore Murru, Valentino Vento (difeso dall’avvocato Gianluigi Mastio). Sempre l’11 ottobre entreranno nel vivo i processi per i due rami principali dell’inchiesta: il crollo del ponte di Oloè e l’esondazione della diga di Torpè, a carico di circa 70 imputati, accusati a vario titolo di omicidio e disastro colposo per la morte di una pensionata, Maria Frigiolini, e per il crollo del ponte dove morì l’agente Luca Tanzi. (k.s.)



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