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Nuoro

Macomer, emergenza migranti Lunedì Consiglio straordinario

Macomer, emergenza migranti Lunedì Consiglio straordinario

L’ex carcere dovrebbe ospitare un centro di detenzione per gli stranieri destinati a essere rimpatriati Il sindaco scrive una lettera ai cittadini: «Si tratta di 80 persone. Saranno controllati 24 ore su 24» 

27 luglio 2017
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MACOMER. Il tema migranti ritorna in Consiglio comunale, che lunedì è chiamato a discutere dell’eventuale apertura di un centro di permanenza e rimpatrio nell’ex carcere, di fatto una struttura nella quale gli stranieri destinati al rimpatrio soggiorneranno in regime di detenzione.

Lettera del sindaco. Mentre monta la polemica, soprattutto sull’utilizzo dell’ex Motel come centro di accoglienza straordinaria per accogliere 130 migranti, il sindaco, Antonio Succu, ha scritto una lettera ai cittadini spiegando come stanno le cose, con particolare riferimento alla struttura che dovrebbe aprire nell’ala del Motel acquistata all’asta da una società di Sassari per destinarla a questo utilizzo.

Un centro nell’ex Motel. Succu spiega che mentre «il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, che è una rete molto selettiva e poco impattante per il territorio (se anche tutto il Marghine partecipasse, secondo i metodi di calcolo dello Sprar potrebbe ospitare al massimo 66 persone), i centri di accoglienza straordinaria sono molto poco selettivi e per niente convincenti rispetto al tema della sicurezza, dell’accoglienza dignitosa e autenticamente legale».

Struttura per 130 persone. In poche parole, nell’ex Motel potrebbe arrivare di tutto. Se poi si considera che la struttura dovrebbe accogliere 130 o più persone che non parlano la lingua e con usi e abitudini diversi da quelli della città e del territorio e che sarebbero libere di circolare dovunque, non è difficile immaginare l’impatto e il conseguente rischio di reazioni. «Il percorso di adesione alla rete Sprar – scrive il sindaco –, è stato già avviato con il voto unanime del Consiglio comunale, ed essendo particolarmente lungo e complesso, vedrà la luce solo a gennaio 2018. Solo allora, potrà essere utilizzato, secondo le attuali norme restrittive del Ministero degli Interni, dettate suppongo dall’incalzare dall’emergenza, quale clausola di salvaguardia del territorio». In poche parole, fino a gennaio potrebbero arrivare sorprese con un’invasione che Macomer non sarebbe in grado di sostenere.

I dubbi della minoranza. Per la minoranza si tratta di preoccupazioni infondate e in una nota, nella quale si sottolineano il ritardo nel convocare il Consiglio comunale e i tempi lunghi con i quali si è mossa l’amministrazione di fronte al problema, sostiene che da direttiva sull’adesione allo Spar è chiarissima «e mette al riparo il nostro comune dal rischio di creazione nel territorio di mega strutture ghettizzanti, come quelle ipotizzate nell’ex Motel o nell’ex carcere».

Il ghetto nell’ex carcere. Anche su questo punto la minoranza manifesta contrarietà sostenendo che si tratta della «struttura più ghettizzante in assoluto che sostituisce i vecchi e malfamati Cara e Cie» ed è «destinata a riprodurre le medesime situazioni di diffuso e ingestibile degrado sia per i diretti interessati che per le comunità che li ospitano».

Ospiterà 100 migranti. Sulla proposta discuterà lunedì il Consiglio comunale. L’ex carcere dovrebbe accogliere da 80 a 100 migranti in attesa del trasferimento nei paesi di provenienza. «Sarebbe – spiega il sindaco – una struttura detentiva dalla quale non si esce liberamente, se non per un permesso speciale e limitato rilasciato dall’autorità competente». (t.g.t.)

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