La Nuova Sardegna

Nuoro

Ospedale declassato, sindaci pronti alla rivolta

di Giusy Ferreli
Ospedale declassato, sindaci pronti alla rivolta

Forti critiche dopo le indiscrezioni sul nuovo assetto della struttura di Lanusei  Burchi: ci batteremo per il potenziamento. Piroddi: una deroga per l’Ogliastra

30 luglio 2017
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LANUSEI. Il nuovo assetto dell’ospedale di Lanusei, così come si sta delineando in virtù delle indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, sta allarmando il territorio ogliastrino. Che è pronto alla battaglia. La promozione del pronto soccorso, che secondo l’atto aziendale dell’Ats in via di stesura da parte del direttore Fulvio Moirano è destinato a diventare struttura complessa con piena autonomia, induce all’ottimismo ma la possibilità, tutt’altro che remota, che il presidio non venga classificato come ospedale di primo livello ha messo in guardia sindaci e attivisti. Davide Burchi primo cittadino di Lanusei insiste sulla linea ratificata dall’ultima assemblea: la richiesta del primo livello . «Vogliamo non solo il mantenimento ma anche il potenziamento dei servizi sanitari. Accogliamo favorevolmente la novità per il pronto soccorso – incalza il sindaco Burchi – ma chiediamo anche il potenziamento del personale affinché il servizio sia all’altezza delle esigenza della comunità. Ora attendiamo risposte positive dalla Regione».

Il suo collega di Ilbono, Andrea Piroddi, chiede l’applicazione dell’articolo 3 del decreto ministeriale 70 del 2015 quello sui nuovi standard ospedalieri (scritto, tra l’altro dallo stesso Moirano) che concede alle regioni a statuto speciale la possibilità di derogare agli stringenti requisiti fissati dal provvedimento normativo nazionale. «La linea è questa, non c’è motivo disattenderla – sottolinea Piroddi – tanto più che si è già derogato per l'ospedale di San Gavino. A prescindere dai numeri e in virtù della conformazione ed estensione del nostro territorio chiediamo di applicare la deroga».

Chi utilizza toni ancor più duri e anticipa una manifestazione di piazza e addirittura un ricorso al Tar è il comitato civico “Giù le Mani dall’Ogliastra”che nei giorni scorsi aveva inviato una lettera al presidente Francesco Pigliaru, alla giunta, al consiglio regionale e ai sindaci ogliastrini chiedendo il primo livello. «Ci stiamo riorganizzando in tutti i paesi e siamo pronti dare il via ad iniziative e manifestazioni in nome del diritto alla salute», annuncia l'avvocato Gianni Carru. «Il diritto alla salute non si deve basare sui numeri e che deve essere garantito in modo equo a tutti gli abitanti della nostra Isola», avevano scritto nel documento i militanti del comitato. Per il comitato civico «una seria riforma in Sardegna non può basarsi su delle tabelle piene di numeri. Adesso spetta al Consiglio regionale mettersi una mano sulla coscienza perché – affermavano gli attivisti di giù le mani dall’Ogliastra che sono pronti a scendere in piazza – questa non è la votazione di una qualsiasi legge».

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