La Nuova Sardegna

Nuoro

Sos via whatsapp: due anziane ‘digitali’ salvate dalla polizia

di Kety Sanna
Sos via whatsapp: due anziane ‘digitali’ salvate dalla polizia

Una coppia in grave difficoltà aveva perso l’orientamento  Donna 80enne ha un malore in strada e viene localizzata

30 luglio 2017
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NUORO. Quando si dice che il telefono può salvarti la vita! Anche se spesso si sottolinea quanto la tecnologia abbia invaso le nostra quotidianità, occupando tutti gli spazi e rendendoci sempre più dipendenti, alla luce di due episodio accaduti nel Nuorese, e che hanno visto protagoniste due donne e gli operatori della questura barbaricina, forse si può anche dire che è determinante per la vita di ognuno di noi. Forse, pure indispensabile.

I fatti Ieri mattina al centralino della sala operativa della questura di Nuoro una voce di donna incalza e con tono concitato chiede aiuto. Comincia a gridare, si dispera e chiede che qualcuno la raggiunga perché suo marito sta molto male, perde sangue dalla bocca. «Signora mi dica dove si trova – le chiede l’operatore della Centrale cercando di farla calmare – ha chiamato l’ambulanza?». Dall’altro capo si ode soltanto: «Oddio... venite...». La voce femminile sempre più turbata insiste: «È grave correte...». «Signora ma dove siete» continua il poliziotto, ma la donna riesce solo a dire in lacrime «Siamo in una spiaggia tra Santa Lucia e s’Ena e s’acchita ma non so come spiegarle...». La telefonata si interrompe. Cade la linea; l’operatore della centrale allerta il 118 che invia nella zona la squadra dei soccorsi.

Le ricerche Il poliziotto richiama il numero della donna che, però, non risponde. Passano minuti preziosi. Solo all’ennesimo tentativo da parte dell’operatore, che nel frattempo ha riascoltato il nastro della conversazione registrata con la speranza di cogliere qualche elemento per individuarne la posizione, la donna risponde. È sempre più agitata. «Ho chiamato mia figlia – dice disperata – non so come darvi le indicazioni: non vedo un bar, un’insegna... non so che fare».

L’applicazione Il poliziotto allora chiede alla signora di numero della ragazza, sperando che possa essergli d’aiuto. Ma, neppure lei è precisa. Così l’operatore al telefono con la figlia dei due turisti dà le indicazioni per attivare una banalissima ma utilissima funzione di WhatsApp. Un attimo dopo si riesce a individuarli e a raggiungerli. L’ambulanza del 118 trasporta lo sfortunato turista all’ospedale di Nuoro. Se la caverà con pochi giorni di cure mentre la moglie dovrà riprendersi dal grosso spavento.

«Attività di ordinaria amministrazione gestita grazie alla bravura dei nostri operatori» dicono dalla centrale della questura, coordinata dalla dirigente Valeria Toxiri, visto che casi come questi se ne vedono di continuo.

Il caso della nonnina È infatti di due giorni fa un caso simile in città; forse ancora più singolare visto che a chiamare il 113 è un’anziana, quasi 80enne. Compone il numero e agitata riferisce all’operatore di aver avuto un malore in città ma non sa più orientarsi. È confusa e si trova a bordo della sua auto. Spaventata e dolorante dice di non riuscire ad uscire e chiedere soccorso ai passanti. I poliziotti cercano di tranquillizzarla dicendole che la ritroveranno presto. Ma dopo quasi un’ora di ricerche non si arriva a nulla. Poi un operatore prova a chiedere all’anziana se sappia usare WhatsApp. Con enorme stupore lei risponde affermativamente e mentre il poliziotto le dice cosa fare, la nonnina segue le indicazioni e riesce a inviare la propria posizione. Una volante la raggiunge: è in condizioni di salute buone, è solo spaventata e disorientata.

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