La Nuova Sardegna

Nuoro

Forestas: «Sostituiamo noi le traversine»

di Giusy Ferreli
Forestas: «Sostituiamo noi le traversine»

Trenino verde fermo dopo il grande rogo: gli operai forestali di Gairo si propongono per fare i lavori

31 luglio 2017
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GAIRO. L’ultima parte della tratta della vecchia ferrovia si snoda tra due ali di terra annerita: le fiamme hanno fermato il Trenino verde nel bel mezzo della stagione turistica. Sono migliaia le traversine bruciate dal turbine di fuoco che si è abbattuto nei giorni scorsi in Ogliastra divorando centinaia di ettari di bosco e macchia mediterranea che facevano da suggestiva cornice alla corsa del locomotore.

Dopo l’incendio il programma dei viaggi è stato sospeso e, fanno sapere dall’Arst, riprenderà non appena il responsabile della manutenzione della linea darà il via libera.

Non prima però della sostituzione delle traversine rese inservibili dalle fiamme. Una maledizione per tutte quelle attività che avevano brindato alla riapertura del collegamento ferroviario e che ora si ritroveranno con un pugno di mosche. Ma c’è chi non si arrende e ha messo a disposizione braccia e mani per riportare la tratta alla piena operatività nel più breve tempo possibile.

La proposta arriva da Gairo. Qui, prima del devastante rogo, il locomotore che ogni giorno partiva dal capolinea di Arbatax si fermava con il suo carico di turisti e qui un nutrito gruppo di operai di Forestas e di ferrovieri in pensione è pronto a rimboccarsi le maniche. Cristian Mascia, portavoce dei volontari, vorrebbe vedere riaperto a più presto il collegamento. «Non possiamo arrenderci così, credo che, tutti insieme, si possa fare qualcosa – spiega l’operaio dell’agenzia regionale – Siamo disposti a dare una mano, lasciando ai ferrovieri il solo compito di fissare le traversine. Per il resto, come per la rimozione dei resti di quelle bruciate e il riposizionamento di quelle nuove sotto i binari potremmo farlo noi». La buona volontà non manca, i numeri ci sono. «Solo a Gairo siamo oltre una ventina ma anche i colleghi di Arzana sono pronti a dare il loro contributo. Se si potrà fare saremmo in centinaia».

Mascia è sicuro che anche gli ostacoli burocratici possano essere tranquillamente superati con un accordo tra i sindaci dei comuni della tratta, agenzia Forestas e Arst. «Questo – è la sua conclusione – sarebbe un gran bel segnale di coesione e di forza, fatto da chi vive in una terra che non ha nessuna intenzione di sottomettersi alla prepotenza».

Sarebbe il messaggio migliore nei confronti degli incendiari che non hanno avuto alcun riguardo per un territorio che già soffre per problemi atavici. Ad Arzana, nel teatro del rogo arrivato a lambire il paese sono stati ritrovati diversi inneschi, l'incendio di Villagrande non solo ha richiesto l'intervento di due Canadair e di tre elicotteri per sedare le fiamme che, sospinte dal maestrale, stavano avanzando nella vallata sottostante il paese ma ha causato tantissimi danni alle aziende e ai poderi. Tanta poi la paura: quel giorno la macchina dell'antincendio ha dovuto evacuare precauzionalmente diversi agriturismo, aziende agricole e case coloniche.

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