villagrande strisaili
Emergenza incendi, chiesto lo stato di calamità naturale
di Lamberto Cugudda
Danni ingenti per agricoltori e allevatori, devastati dal fuoco più di mille ettari di bosco e macchia mediterranea
02 agosto 2017
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VILLAGRANDE STRISAILI. Per il pauroso e gigantesco incendio, che era stato appiccato alle 13 di martedì 25 luglio e spento solo nel pomeriggio del giorno successivo grazie anche all’utilizzo di due Canadair e di tre elicotteri, il Consiglio comunale delibererà sulla richiesta di stato di calamità naturale. Il sindaco Giuseppe Loi aveva convocato la seduta consiliare per lunedì sera, ma vista l’indisponibilità di diversi consiglieri per impegni non rinviabili, si andrà in seconda convocazione, domani sera.
«Come avevo già dichiarato alla Nuova nella giornata di mercoledì 26 luglio – precisa il primo cittadino villagrandese – sono più di mille gli ettari di coltivazioni, macchia mediterranea e bosco divorati dalle fiamme nell’incendio appiccato martedì intorno alle 13 e spento soltanto il giorno successivo. Due abitazioni, due agriturismi, e un hotel-ristorante erano stati evacuati. Nell’incendio hanno subito ingenti danni agricoltori e allevatori, considerato che sono tantissimi gli animali bruciati vivi». Il sindaco Loi non scorda le migliaia di traversine bruciate in diversi chilometri lungo la strada ferrata e il blocco del trenino verde, ma anche l’immenso danno ambientale causato da qualche piromane che ha approfittato del violento vento di maestrale (e di ponente) della scorsa settimana. Particolarmente colpite dal violento incendio sono state le zone di Tricarai, Monte Maore, del lago Santa Lucia e Sa Mina (da dove erano partite), fino a giungere in zona di Monte Ortzili in territorio di Arzana, e di Birdesu, nella zona di Girasole. Il punto relativo alla dichiarazione di stato di calamità naturale per lo spaventoso rogo verrà affrontato al termine del consiglio comunale. I primi due punti sono relativi alla salvaguardia degli equilibri di bilancio 2017 e al Piano economico di gestione forestale delle proprietà silvo-pastorali.
«Come avevo già dichiarato alla Nuova nella giornata di mercoledì 26 luglio – precisa il primo cittadino villagrandese – sono più di mille gli ettari di coltivazioni, macchia mediterranea e bosco divorati dalle fiamme nell’incendio appiccato martedì intorno alle 13 e spento soltanto il giorno successivo. Due abitazioni, due agriturismi, e un hotel-ristorante erano stati evacuati. Nell’incendio hanno subito ingenti danni agricoltori e allevatori, considerato che sono tantissimi gli animali bruciati vivi». Il sindaco Loi non scorda le migliaia di traversine bruciate in diversi chilometri lungo la strada ferrata e il blocco del trenino verde, ma anche l’immenso danno ambientale causato da qualche piromane che ha approfittato del violento vento di maestrale (e di ponente) della scorsa settimana. Particolarmente colpite dal violento incendio sono state le zone di Tricarai, Monte Maore, del lago Santa Lucia e Sa Mina (da dove erano partite), fino a giungere in zona di Monte Ortzili in territorio di Arzana, e di Birdesu, nella zona di Girasole. Il punto relativo alla dichiarazione di stato di calamità naturale per lo spaventoso rogo verrà affrontato al termine del consiglio comunale. I primi due punti sono relativi alla salvaguardia degli equilibri di bilancio 2017 e al Piano economico di gestione forestale delle proprietà silvo-pastorali.
