La Nuova Sardegna

LANUSEI. Tantissime persone hanno voluto portare l’ultimo saluto a Stefano Fanelli, il 34enne lanuseino che lavorava in un ristorante a Girasole, morto in seguito a un incidente stradale in torno alle 7.30 di sabato lungo la strada statale 125-Orientale sarda, nel tratto che da Tortolì porta a Barisardo. La funzione funebre è stata celebrata, alle 16.45, nel santuario Madonna d’Ogliastra da padre Enrico Mascia. Che ha ricordato la figura di questo giovane, conosciuto per la sua disponibilità e serietà, da due anni cameriere nell’hotel-ristorante l’Ulivo, a Girasole. Fuori dalla chiesa gli amici hanno messo un pezzo a lui caro. Una volta terminato l’orario di lavoro, nella tarda serata di venerdì, il giovane era rimasto in compagnia di alcuni amici e colleghi. E alle 5 del mattino, aveva inviato un messaggino alla madre, con la quale vive nella stagione estiva nella casa nella zona costiera di Cea, nel territorio fra Tortolì e Loceri – durante gli altri periodi dell’anno vivono a Lanusei, nella loro abitazione a Coroddis – facendole sapere che andava tutto bene. Ma alle 7.30 circa, facendo rientro a Cea, è morto, dopo avere abbattuto la recinzione di un nuovo cantiere della 125, e finendo nell’area sterrata dopo essersi ribaltato alcune volte. Era stato sbalzato fuori morendo sul colpo per i forti traumi riportati, e il suo corpo non era visibile da chi transitiva nella carreggiata. Il personale medico del Servizio 118 ne aveva constatato il decesso per “politrauma”, con grave trauma cranico facciale e dell’arto superiore sinistro. (l.cu.)