La Nuova Sardegna

Nuoro

I vigili: «Non ci sono rifiuti radioattivi»

di Paolo Merlini
I vigili: «Non ci sono rifiuti radioattivi»

Relazione del nucleo speciale Nbcr all’indomani dell’incendio nell’impianto dei Cancellu nella zona industriale di Bolotana

11 agosto 2017
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NUORO. Non ci sarebbero rifiuti radioattivi nella discarica per rifiuti speciali di Coronas bentosas, l’impianto nella zona industriale di Bolotana gestito dal gruppo Cancellu attraverso la controllata Barbagia Ambiente srl. Lo sostiene, dopo mesi di polemiche, accuse e interrogazioni in consiglio regionale, la relazione che il comando provinciale dei vigili del fuoco ha stilato a pochi giorni dall’incendio del 30 luglio scorso, quando prese fuoco il materiale plastico contenuto di una vasca adibita allo smaltimento dei rifiuti. L’incendio fu spento dopo diverse ore e creò un forte allarme nei centri vicini, in particolare a Bolotana.

Il sopralluogo. Ora arriva la relazione dei vigili del fuoco, supportati dal nucleo Nbcr del comando di Nuoro. Quest’ultimo è il gruppo specializzato dei Vigili del fuoco chiamato a intervenire in situazioni eccezionali: cioè quando esiste un fondato pericolo di contagio da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche che potrebbero provocare danni alla salute pubblica o all’ambiente. L’esame ha interessato l’intera discarica, ma si è concentrato in particolare nella zona posta sotto sequestro dal tribunale di Oristano, nell’aprile scorso, proprio per il sospetto che vi fossero stati introdotti rifiuti radioattivi. Sospetto che riguardava sei contenitori (big bags) contenenti complessivamente oltre una tonnellata di rifiuti speciali. «Le misurazioni effettuate non hanno messo in evidenza alcun elemento di criticità – scrivono i vigili nella relazione – Tutte le misure registrate hanno rilevato livelli di “fondo naturale” radioattivo nella norma, riportando valori di intensità di esposizione uguali a quelli registrati in tutta l’area». Va detto che i contenitori non sono stati dissotterati né aperti per verificarne il contenuto. Al sopralluogo erano presenti il sindaco di Bolotana Anna Motzo, una pattuglia di carabinieri e i legali di Barbagia Ambiente srl. Questi ultimi sostengono da mesi che nessun rifiuto non autorizzato è stato introdotto nella discarica e che la sostanziale assenza di radioattività di quei rifiuti provenienti dal gruppo Saras era già stata certificata dall’Arpas nel marzo scorso.

Cosa contengono i fusti? Il sindaco di Bolotana, Anna Motzo, che all’indomani dell’incendio aveva espresso forti preoccupazioni per la salute pubblica, alla notizia dell’assenza di radioattività tira un sospiro di sollievo. Ma la sua amministrazione vuole ancora vedere chiaro sul caso di Coronas Bentosas, e infatti ha chiesto alla procura di Oristano (che aveva avviato un’indagine sui rifiuti presunti radioattivi) l’accesso agli atti e soprattutto alle perizie dell’inchiesta. La risposta come prevedibile è stata negativa per via del segreto istruttorio. Il Comune di Bolotana ora attende dunque le risultanze delle analisi effettuate da Provincia e Arpas, per poi convocare un incontro pubblico. Quali siano stati gli esiti dei rilevamenti, infatti, agli amministratori comunali preme sapere cosa effettivamente contengano quei fusti sotterrati.

Il carico di carbone. Nei giorni scorsi la magistratura di Oristano aveva dissequestrato la discarica, o meglio una parte di essa (esclusa la vasca contenente il materiale presunto radioattivo) dopo il provvedimento, all’indomani dell’incendio del 30 luglio, che aveva disposto la chiusura e il blocco dell’attività. Attività che dunque ora può riprendere, nonostante Barbagia Ambiente abbia un’altra grana da risolvere: la diffida con cui la Provincia minaccia di sospendere l’Aia (autorizzazione integrata ambientale) per il mancato adempimento delle più banali norme di sicurezza nello stoccaggio di un grosso cumulo di “rifiuti polverulenti”, sistemati in sostanza a contorno delle vasche (e non all’interno). Il timore dei tecnici della Provincia era che le polveri – ceneri di carbone vegetale provenienti dalla Hsl di Oristano – fossero a rischio di “dispersione eolica” proprio per come erano state stoccate. A questo proposito, i legali di Barbagia Ambiente srl nella successiva interlocuzione con gli uffici provinciali hanno ammesso la propria responsabilità nella “non corretta gestione di tale rifiuto”, assicurando che in futuro non verranno ripetuti errori simili a tutela della salute pubblica. I legali dei Cancellu confermano infine il proprio sospetto sulla natura dolosa dell’incendio, sul quale sta indagando la magistratura.

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