La Nuova Sardegna

Nuoro

Sedda Ortai resta inagibile tra cedimenti e voragini

di Stefania Vatieri
Sedda Ortai resta inagibile tra cedimenti e voragini

Costruita negli anni Sessanta, la strada comunale è ancora senza collaudo L’associazione Salvaguardia Monte: «Così è troppo pericolosa»

15 agosto 2017
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NUORO. Non c’è alcuna certificazione come strada transitabile, nessun collaudo e quindi nessuna sicurezza. Ma ogni giorno in quella lingua d’asfalto che dal parco di Sedda Ortai arriva fino all’anello, in cima al Monte Ortobene, passano centinaia di persone ignare del pericolo che corrono. Costruita nei lontani anni ’60, quel tratto di strada di competenza comunale, risulta essere ancora oggi, a distanza di oltre 50 anni, priva del collaudo tecnico che ne certifichi la sicurezza. E nonostante i numerosi sos di alcuni residenti preoccupati per la propria incolumità nessuno finora si è mai interessato alla risoluzione definitiva del problema. La triste e preoccupante vicenda è stata recentemente sollevata dall’associazione cittadina Salvaguardia Monte Ortobene con l’intento di lanciare un grido dall’allarme all’amministrazione comunale. E scrivere a distanza di quasi mezzo secolo la parola fine sull’eterna incompiuta.

«È questa la clamorosa e sconcertante scoperta che abbiamo fatto dopo aver avviato un’approfondita ricerca negli archivi del comune – spiegano Pietro Mureddu e Alberto Aretino, presidente e vice presidente dell’associazione Salvaguardia Monte Ortobene –. Il tutto è partito dalla segnalazione di un cittadino che ci ha chiesto di verificare se quel tratto di strada fosse a norma, se tutto quindi fosse in regola – sottolineano –. Abbiamo così deciso di avviare una verifica presso gli archivi comunali e abbiamo dunque ricostruito nel tempo la vicenda a partire dal 1971» spiegano i fondatori dell’associazione cittadina impegnata nella tutela e nella valorizzazione della montagna nuorese. «Ma dopo aver spulciato centinaia di documenti, del collaudo della strada nemmeno l’ombra – ammoniscono –. Le spiegazioni che ci sono state date sono state tutte ipotetiche: il documento può essersi perso, può essere stato mal riposto – raccontano –. L’unica cosa certa è che in quel tratto di strada manca un atto di collaudo. Parliamo di un documento molto importante e per questo chiediamo che il sindaco Andrea Soddu si attivi subito affinché la strada venga messa in sicurezza e quindi collaudata». Inoltre sul tratto di strada in questione confluiscono gli ingressi di numerose abitazioni private nonché l’accesso a un agriturismo, strutture che spesso vengono penalizzate da frane e dalle abbondanti nevicate che ne impediscono l’ingresso e l’uscita.

«Chiediamo inoltre un intervento immediato dell’amministrazione comunale per garantire il transito dei veicoli in totale sicurezza, mantenendo ovviamente il tratto aperto per non creare ulteriori disagi ai residenti» sottolineano Mureddu e Aretino.

Che il Monte sia un habitué dell’abbozzo lo confermano le numerose incompiute presenti. A partire dalla totale assenza di una rete fognaria che colleghi oltre trecento edifici (tra strutture ricettive ed abitazioni) al depuratore di Su Tuvu. Per arrivare alla spinosa questione delle vie di fuga di Farcana e Jacu Piu, delle quali se ne parla dall’incendio del 1971.

L’opera, infatti, era stata appaltata nel febbraio del 2009 dalla giunta Zidda e mai realizzata. Nel circolo vizioso dei lavori mai eseguiti o interrotti in corso d’opera c’è anche la breve storia triste dell’ostello della gioventù, realizzato ben ventisette anni fa e mai aperto. La struttura è costata la bellezza di circa un milione di euro e ancora oggi risulta essere inagibile e senza un collegamento alla rete idrica.

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