La Nuova Sardegna

Nuoro

Uno spettacolo contro l’omofobia

di Tore Cossu
Uno spettacolo contro l’omofobia

A Borore la performance provocatoria di Nicola Mette, l’artista di Sindia

15 agosto 2017
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BORORE. Andrà in scena il 24 agosto alle ore 22 nel locale “Le cupole” di Borore (località San Lussorio) la performance provocatoria di Nicola Mette, il giovane artista di Sindia che negli anni scorsi salì alla ribalta nazionale per aver fatto sfilate nei pressi del Vaticano uomini in abito da sposa. Con questa nuova iniziativa artistica intende richiamare l’attenzione sul tema dell’omofobia. Konzentrationslager è il titolo che l’artista ha scelto per la sua performance-azione che porterà in scena a Borore per denunciare le persecuzioni, prigionie, torture, eliminazioni fisiche a cui sono sottoposti uomini omosessuali o sospettati di essere tali in Cecenia. «Un marchio a fuoco indelebile – si legge nella presentazione – accompagna gli omosessuali nella storia». Nicola Mette vuole denunciare questi fatti attraverso la performance-azione e l’istallazione site specific. Scavata nel terreno la scritta “gay”, le darà fuoco con l’aiuto di tre torce. L’artista giacerà a terra nudo imprigionato dal filo spinato. La performance verrà accompagnata dalla chitarra, loop station e gli effetti sotto i piedi di Perry Frank, un musicista polistrumentista sardo dedito all’ambient music, contaminata da vari generi come folk-psychedelic e chillout. Perry Frank, attraverso la sua musica, farà riascoltare i suoni di quei luoghi dove la storia non è riuscita a insegnare nulla agli uomini e dove la paura e l’odio verso il “diverso” alimentano persecuzioni.

L’artista, che sta portando l’evento in tutte le piazze, spiega che questo vuole essere un momento di riflessione, ma anche di denuncia sociale. Il messaggio è indirizzato a tutti. Nicola Mette, in particolare, vuole richiamare l’attenzione sul delitto d’onore, ancora molto praticato In Cecenia e a cui le famiglie sarebbero costrette dalle autorità a ricorrere nei confronti dei loro congiunti omosessuali. «Le testimonianze scioccanti di quanto sta avvenendo nella Repubblica caucasica – si legge nella presentazione della performance – si moltiplicano e parlano a oggi di almeno 200 uomini arrestati e internati in carceri segrete e illegali per sospetta omosessualità».

Nicola Mette, come lui si definisce, è un «artista militante». Vive e lavora tra la Sardegna, Roma e Milano.

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