La Nuova Sardegna

Nuoro

La siccità prosciuga pure le fonti

La siccità prosciuga pure le fonti

Macomer, la mancanza di piogge ha ridotto la portata delle sorgenti di S.Antioco

19 agosto 2017
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. La sospensione dell’erogazione idrica durante le ore della notte sta causando non pochi disagi a Macomer. Con la certezza della continuità del servizio garantita dall’acquedotto Temo 2 che alimenta anche Macomer, molti anche per recuperare spazio in casa, hanno smantellato serbatoi e impianti di autoclave e oggi devono fare i conti col problema dell’acqua che non c’è.

In futuro la soluzione dei problemi di approvvigionamento dei depositi che alimentano l’acquedotto di Macomer potrebbe essere quella del nuovo acquedotto che Abbanoa intende realizzare per collegare le sorgenti di Sant’Antioco in territorio di Scano Montiferro, ma il condizionale è d’obbligo perché bisogna fare i conti con la siccità. La portata delle sorgenti di Sant’Antioco, infatti, negli ultimi mesi è notevolmente diminuita. Anche la quantità d’acqua eccedente scaricata nel ruscello a valle, dove nel tratto iniziale forma delle piccole cascate e dei laghetti, è ridotta a pochissima cosa. Nel mese di marzo è stata avviata la procedura per l’affidamento della progettazione e degli studi tecnici per la realizzazione della condotta che prevede investimenti per 9 milioni di euro e dovrebbe risolvere buona parte dei problemi ai quali è andata incontro negli ultimi anni l’utenza di Macomer, a partire da quelli legati alla qualità dell’acqua. Quella di San’Antioco, che proviene da sorgenti montane, è considerata ottima. In genere la loro portata subisce cali minimi nei mesi estivi e di inizio autunno, ma quest’anno ha subito un crollo che, secondo molti anziani, non avrebbe precedenti che ricordano.

Un acquedotto che le collega a Macomer esiste già in quanto la città fino a poco più di un decennio fa era alimentata dall’acqua di queste sorgenti. È però malandato. Il progetto di Abbanoa prevede il rifacimento del vecchio acquedotto realizzato dalla Cassa del Mezzogiorno e dismesso perché obsoleto. Prevede la sostituzione di 14 chilometri di condotte e sarà “a gravità”, cioè in discesa per gran parte del tracciato. Ciò consentirà un notevole risparmio rispetto ai costi di energia elettrica (1,2 milioni di euro all'anno) sostenuti per sollevare l’acqua prelevata attualmente dal potabilizzatore del Temo che arriva a Macomer. (t.g.t.)

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative