La Nuova Sardegna

Nuoro

Orosei, un avvertimento a colpi di fucile

di Paolo Merlini
Orosei, un avvertimento a colpi di fucile

Chi ha sparato non voleva uccidere: Giangiacomo Coronas colpito alle gambe da una rosata di pallini esplosa da lontano

23 agosto 2017
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OROSEI. Non volevano ucciderlo, su questo non sembrano esserci dubbi. Altrimenti non avrebbero esploso fucilate caricate a pallini, soprattutto da notevole distanza. Volevano piuttosto spaventarlo a morte, e provocargli lievi ferite, per sua fortuna guaribili in venti giorni di cure. Dopo la grande paura di lunedì sera Giangiacomo Coronas, 51 anni, piccolo imprenditore edile di Orosei, può tirare un sospiro di sollievo ora che è ricoverato nel reparto di medicina dell’ospedale San Francesco di Nuoro, dove resterà in osservazione ancora per qualche giorno.

Erano le 22 di lunedì quando Coronas, “Ciccio” per tutti i suoi concittadini, si trovava in compagnia della moglie e dei due figli attorno ai vent’anni nella loro villetta nelle campagne di Su Mutrucone. Poche decine di metri separano l’abitazione dalla statale 125 Orientale sarda, in prossimità della cantoniera di Sos Alinos. Da lì a Orosei, circa cinque chilometri più a sud, il paesaggio rurale è disseminato di casette coloniche se non ricoveri per attrezzi, almeno sulla carta, che l’espansione turistica di questo tratto di costa ha trasformato in metri cubi preziosi da piazzare sul mercato delle vacanze. Nel frattempo la vocazione agricola di queste zone, resa obbligatoria dal piano regolatore, si è persa per strada. Un’inchiesta della magistratura nuorese alcuni anni fa aveva portato alla luce una situazione di illegalità urbanistica diffusa che avveniva alla luce del sole, in più di un caso con l’avallo di qualche funzionario comunale. Qualche centinaio di metri più avanti c’è persino un gigantesco parco acquatico realizzato abusivamente – almeno secondo il corpo forestale – che non è mai stato aperto.

La casa di Giangiacomo Coronas all’apparenza ha un solo piano, come tutte le altre della zona, se non fosse per l’ampio seminterrato che nei fatti costituisce il piano terra dell’abitazione. È una bella villetta circondata da un ampio giardino. Lunedì attorno alle 22 l’imprenditore è uscito di casa richiamato dal proprio cane che non la smetteva di abbaiare da qualche minuto. È andato verso il muretto a secco che separa la sua proprietà da un terreno incolto. Dall’oscurità sono partite due fucilate esplose in rapida successione. Coronas si è accasciato a terra, dolorante. Una rosata di pallini lo aveva appena raggiunto alle cosce. La moglie, rimasto all’interno dell’abitazione, ha sentito le fucilate ed è corsa nel giardino per soccorrerlo. Lui era perfettamente cosciente ma sotto choc, più per lo spavento probabilmente che per le conseguenze delle ferite, provocate da 5 o 6 pallini andati a segno delle due rosate esplose dallo sparatore. Il quale nel frattempo si era dileguato in tutta fretta, facendo perdere le proprie tracce. Che non volesse uccidere, ma lanciare un pesante avvertimento sembra certo: ha utilizzato pallini e non pallettoni per colpire la propria vittima, e ha sparato da notevole distanza, almeno cinquanta metri. Lo ha raggiunto alle gambe, non è chiaro se per caso o perché ha mirato in basso.

Pochi minuti dopo sul posto è arrivata un’ambulanza che ha trasportato d’urgenza il ferito all’ospedale San Francesco. Sul posto c’erano i carabinieri della stazione di Sos Alinos, che hanno avviato le indagini coordinate dal comandante della compagnia di Siniscola, il capitano Andrea Leache. Appena è stato possibile gli investigatori hanno interrogato Coronas. L’unico elemento trapelato dalla prima fase delle indagini è che l’imprenditore non aveva mai ricevute intimidazioni così gravi. Quali sono dunque i motivi dell’intimidazione? A Orosei in tanti sembrano avere la verità in tasca sulla vicenda, ma è opinione diffusa che l’attività di Coronas attraversasse da tempo una fase di crisi, dovuta non solo allo stallo del settore dell’edilizia, e che l’uomo avesse pendenze con più di un creditore. I carabinieri non si sbilanciano, ma è una delle piste su cui stanno indagando.

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