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Macomer, via ai cantieri verdi Dimezzati i finanziamenti

Macomer, via ai cantieri verdi Dimezzati i finanziamenti

La giunta regionale ha finanziato la nuova annualità del 2017: per il Marghine solo 400mila euro La conseguenza sarà una forte riduzione del personale da impiegare nelle attività. Monta la protesta  

24 agosto 2017
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MACOMER. I cantieri verdi hanno salvaguardato il patrimonio boschivo dal totale abbandono nel quale a Macomer era stato lasciato da almeno due decenni, ma sono serviti anche per dare lavoro in un territorio, quello della Sardegna centrale, profondamente provato dalla crisi che ha cancellato l’industria e dove la ripresa è qualcosa di molto indefinito, per non dire che ancora non c’è. A fine luglio la Giunta regionale ha finanziato la nuova annualità del 2017. Come per le due annualità precedenti, a Macomer sono stati assegnati 400 mila euro.

Attualmente si sta procedendo a dare attuazione all’annualità 2013, che aveva ancora una dotazione di 850 mila euro (i precedenti ammontavano a quasi un milione). Il primo turno del cantiere si è esaurito all’inizio dell’estate. In autunno partirà il secondo e subito dopo il terzo che completerà l’annualità. Dal 2014 è stata dimezzato il finanziamento. Ciò significa che quando partiranno le prossime annualità, quelle relative all’ultimo triennio, sarà dimezzato anche il personale da impiegare nelle attività, al quale comunque la delibera regionale impone di riservare il 70% delle risorse.

I cantieri verdi, avviati nel 2009, in questi anni hanno dato risposta economica e ristoro quasi immediato a 81 famiglie di Macomer e a 200 famiglie in tutto il Marghine impiegando nelle attività altrettante persone con turni di quattro mesi. Con i cantieri a Macomer sono state messe a dimora più di 60 mila nuove piante su circa 100 ettari di territorio comunale. Con la delibera approvata a fine luglio dalla Giunta regionale sono stati assegnati 230.000 euro al comune di Ottana, 145.000 a Bolotana, 70.000 a Noragugume, 400 mila a quello di Macomer e 70 mila a Borore. «Con questi interventi – spiega il sindaco, Antonio Succu, – si realizzano infrastrutture ambientali di grande importanza in aree, come quella del monte Sant’Antonio, per le quali l’accordo di programma firmato a maggio con la Regione prevede una serie di interventi di valorizzazione anche ai fini turistici e dello sviluppo. Gli interventi sul sistema bosco si collegano e fanno da base ai progetti per i percorsi ambientali e alla valorizzazione della risorsa ambiente sui quali stiamo costruendo il rilancio e lo sviluppo del territorio».

Negli anni scorsi non sono mancati critiche e malcontento per i tempi lungi di avvio dei cantieri. Basti pensare che mentre la Regione ha deliberato sul finanziamento per il 2017 è ancora in corso l’annualità del 2013. La causa dei tempi lunghi è dovuta alla complessità del percorso burocratico e degli adempimenti richiesti, appesantiti da una serie di novità degli ultimi anni, tra le quali anche il fatto che le graduatorie alle quali prima procedeva l’ufficio per l’impiego ora si fanno a livello regionale. (t.g.t.)

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