La Nuova Sardegna

Nuoro

Urzulei tra le città del vino grazie alla vite millenaria

di Giusy Ferreli

Nelle campagne di Bacu e Biladesti un enorme esemplare di Vitis Silvestris È ritenuta la pianta primigenia. La giunta: vogliamo promuovere l’enoturismo

27 agosto 2017
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URZULEI. ll rinvenimento di un maestoso e antichissimo esemplare di "Vitis Silvestris", è valso ad Urzulei l'ingresso nell'associazione nazionale "Le città del vino". L'adesione al sodalizio è arrivata dopo l'iter avviato dall'amministrazione comunale non tanto perché nel centro ogliastrino vi sia una consolidata vocazione alla vinificazione quanto perché nel suo territorio, a Bacu e Biladesti, in un'area di interesse storico e naturalistico, è stata rinvenuta quella che esperti e ricercatori ritengono possa essere la madre di tutte le viti del mondo.

La clamorosa scoperta apre la strada a interessanti scenari e gli amministratori, dopo la delibera di consiglio dello scorso maggio e l'adozione di regolamento e statuto dell'associazione che ha visto la luce a Siena nel 1987, puntano alla valorizzazione del "monumento vegetale" sia in termini scientifici che culturali.

«L'attenzione di questa amministrazione nei confronto della diversità vegetale e della tutela di alcune specie autoctone è forte», si legge nel provvedimento che motiva la richiesta di adesione all'associazione. Numerosi esemplari della vite selvatica, in sardo "sandalu", si possono ammirare nel Supramonte, in particolare nella zona tra Codula e Monte Bidicolai, ma è soprattutto la plurisecolare vite di Bacu e Biladesti ad aver attirato l'attenzione degli esperti. Che hanno persino azzardato dei numeri: a loro giudizio il 99 per cento circa dei vitigni coltivati nel mondo deriva da quel particolare ceppo di vite.

La vite che cresce a poche centinaia di metri dell’hotel Silana è unica nel suo genere grazie alla sua longevità. Grazie ai suoi 134 centimetri di circonferenza e la presenza in un sito dove crescono ontani, corbezzoli e querce, alberi anch’essi secolari, è stata al centro di un interessante convegno organizzato dalla delegazione ogliastrina dell'Onav che si è tenuto lo scorso anno ad Urzulei e che ha dato il via all'iter per l'adesione alle "Città del vino".

«Crediamo che questa vite debba essere deve essere considerata un patrimonio di grande valore ambientale e naturalistico per l’equilibrio biologico e per la biodiversità della nostra zona. Un valore aggiunto non solo Urzulei ma anche per l’Ogliastra più in generale che può giustamente rivendicare questo primato», sottolinea l'assessore comunale alla Cultura Franca Mesina che ritiene l'ingresso nel sodalizio un’importante occasione di promozione e valorizzazione del territorio comunale e delle biodiversità che lo caratterizzano.

L'Ogliastra si conferma quindi terra di vino e viti e non solo perché, con i suoi 2000 ettari di vitigni rappresenta il 10% della superficie viticola totale della Sardegna ,ma anche perché, in un angolo sperduto del Supramonte di Urzulei sopravvive la testimonianza di un passato che ha pochi rivali al mondo. L'imponente "Vitis", studiata adeguatamente, potrebbe contribuire alla conoscenza del percorso che partendo dalle forme di vite selvatica porta sino all'affermazione dei vitigni dei nostri giorni.

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