La Nuova Sardegna

Nuoro

Belvì, la visita di Giorgia Meloni

di Giovanni Melis
Belvì, la visita di Giorgia Meloni

La presidente di Fratelli d’Italia: «Dall’isola parte la battaglia contro i tagli»

31 agosto 2017
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BELVì. «Un segno di vicinanza alle zone interne, in un momento di particolare difficoltà. Il tutto con discrezione e con una presenza che è stata molto significativa»: Maurizio Cadau, vice sindaco di Belvì, commenta così la visita effettuata da Giorgia Meloni nel paese. Tra i temi affrontati i tagli agli Enti locali e le difficoltà dei Comuni. Presenti all'incontro, tra gli altri, il vice presidente nazionale dell’Anci e sindaco di Pergola, Francesco Baldelli il deputato di FdI Bruno Murgia, il consigliere regionale sardo di FdI, Paolo Truzzu e il coordinatore regionale di FdI in Sardegna, Salvatore Deidda. Il presidente di Fratelli d’Italia, in vacanza in Sardegna, ha approfittato dell'incontro e della visita del vicepresidente Anci Baldelli a Belvì per visitare a sorpresa l'interno dell'Isola, rimando colpita della bellezza del Sarcidano e della Barbagia, dell'ospitalità ma anche dei grandi problemi che attanagliano le zone interne, primo tra tutti quello dei trasporti.

Da Belvì è partita la proposta formulata dal vice presidente Anci Baldelli che chiede al governo di inserire, nella prossima legge di stabilità la possibilità «ai sindaci e alle amministrazioni virtuose di investire nelle opere pubbliche gli avanzi di amministrazione accantonati. I sindaci sardi sono tra coloro che, in percentuale rispetto ai loro bilanci, hanno subito i maggiori tagli dei trasferimenti statali agli Enti locali». «Vogliamo che parta dall'Isola - ha detto Giorgia Meloni - questa nostra battaglia che consideriamo di equità e rilancio dell'economia: un provvedimento, a costo zero che potrebbe essere un volano investimenti dei nostri Comuni». Una proposta che Salvatore Deidda ha voluto far partire proprio dalla capitale di una delle tre storiche Barbagia «per il simbolismo importantissimo che i piccoli centri rappresentano nell’ambito economico e culturale di Sardegna».

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