La Nuova Sardegna

Nuoro

Desulo, i pastori in attesa la situazione è drammatica

di Giovanni Melis

La manifestazione indetta per martedì 5 settembre sembra archiviata Scoppia la polemica degli allevatori di bovini e caprini che si sentono trascurati 

02 settembre 2017
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DESULO. Mondo delle campagne in agitazione nei centri montani. La grande manifestazione indetta dalle associazioni di categoria, per il 5 settembre sembra ormai archiviata dall’accordo raggiunto in Regione. Anche Coldiretti avrebbe deciso di rinunciare. Rimangono però in piedi tutti i dubbi e le perplessità riguardo alle promesse fatte al Movimento pastori. La Regione ora valuta l’ipotesi di sostenere, con bonus foraggio e sulla base dei capi effettivamente posseduti, il settore ovino, messo in ginocchio da crisi e siccità. Negli allevamenti di montagna però scoppia la polemica: in Barbagia, in Ogliastra, nel Marghine e persino in Monte Acuto e Gallura, le aziende locali lamentano la loro condizione di specificità anche come zone disagiate. Soprattutto gli allevatori di bovini e caprini, chiedono che si tenga conto della loro situazione. In Barbagia di Belvì e nel Mandrolisai si evidenzia come gli allevamenti di Desulo, Aritzo, Ovodda, Atzara, Meana Sardo, Ortueri, Samugheo e della vicina Fonni, oltre che dell’Ogliastra, Arzana, Villagrande e Talana hanno avuto delle perdite importantissime legate alla siccità e al deprezzamento del bestiame. A ciò si aggiungano le difficoltà di approvvigionamento per il foraggio, gli incendi e le difficoltà secolari legate alla macellazione. «Si tratta di situazioni particolari – dice il sindaco di Atzara Alessandro Corona – che non possono essere marginalizzate. Attendiamo segnali concreti dalla Regione». A Desulo il sindaco Gigi Littarru ritiene ormai compromessa «la specificità degli allevamenti di montagna, che altrove vengono valorizzati e che invece nell’isola subiscono la marginalizzazione più totale». Il messaggio che arriva dalla montagna è chiaro: «nel mare magnum della crisi del mondo agro pastorale, nessuna situazione può essere trascurata a favore di altre. Si rischia una guerra tra poveri, che si aggiunge alle altre piaghe di disoccupazione e crisi economica».

La Giunta regionale, infatti, si è impegnata a trovare 20 milioni di euro per i settori diversi dall’ovicaprino-bovini da carne e da latte, cerealicolo, vitivinicolo, olivicolo, ortofrutta e apistico. Le risorse saranno individuate nella prossima finanziaria, nel Psr, nel Fondo nazionale per gli interventi sulle calamità e in fondi specifici destinabili a interventi strutturali. Questo l’annuncio che è scaturito dal Tavolo verde al quale hanno preso parte l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, i vertici di Coldiretti e di Agrinsieme. Di cifre hanno parlato solo le organizzazioni, ma l’assessore Caria ha dichiarato che «siamo soddisfatti, questo è frutto di un lavoro partito qualche mese fa, le soluzioni che cerchiamo sono strutturali, pur nella consapevolezza del momento di emergenza che riguarda l’intero comparto agricolo».

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