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Vendemmia anticipata: poco vino ma buono

di Giovanni Melis
Vendemmia anticipata: poco vino ma buono

Nella vallata del Mandrolisai si prospetta un’annata eccezionale con un prodotto di qualità

06 settembre 2017
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ATZARA. Si prospetta un’annata con vini eccezionali nella vallata del Mandrolisai. Poca uva sì, dovuta a siccità e, in alcune zone, pochissimo prodotto dovuto alle gelate estive. Ma il vino di Atzara, Meana Sardo, Ortueri e Sorgono dovrebbe avere caratteristiche eccellenti. Si prospetta quindi un raccolto inferiore allo scorso anno, ma con un prodotto di ottima gradazione alcolica e caratteristiche organolettiche che dovrebbero soddisfare tutti i palati.

Un vino per così dire da cinque stelle, che porterà la cantina di Sorgono e i piccoli produttori del “quadrilatero” del vino a recitare un ruolo da protagonista nel mercato locale e nazionale. Le speranze sono buone. In questi giorni i tecnici del servizio territoriale di Laore hanno iniziato le misurazioni dei gradi saccarometrici e delle caratteristiche del prodotto.

«È ancora presto per fare delle stime – spiega Giampiero Zanda, della sede di Laore sorgonese – però i riscontri sembrano buoni. Come servizio del territorio cercheremo di fornire il massimo supporto ai produttori e alle cantine, con la consapevolezza che l’annata è stata difficile a causa della siccità. Ma l’attenzione dedicata da parte dei viticoltori, dovrebbe dare io frutti sperati».

Alla cantina di Sorgono ci si prepara alla vendemmia, con un occhio al cielo: qualche giorno di pioggia sarebbe stato gradito. Ma perdurando così le cose bisognerà sicuramente anticipare le operazioni.

Il barometro della situazione si ha ad Atzara, ove i viticoltori locali hanno già tutto pronto per procedere al taglio delle uve.

«Abbiamo un anticipo di almeno venti giorni – dice il sindaco Alessandro Corona, che tiene sotto costante attenzione il mondo della viticoltura locale – che vuol dire tutta una serie di conseguenze. Abbiamo atteso inutilmente l’acqua e ora faremo i conti con il raccolto che è rimasto. Vista la situazione, l’assenza di patologie e la secchezza degli acini, possiamo prospettare un buon raccolto sotto il profilo qualitativo. In alcuni casi, infatti, ci saranno uve leggermente passite che daranno al vino la giusta carica alcolica e aromi unici. Caratteristiche – aggiunge – che i viticoltori atzaresi conoscono e sapranno tramutarle in un vino eccellente».

Reduci dai successi della sagra del vino e delle strade del vino, gli atzaresi contano molto su questa stagione per l’auspicato salto di qualità.

Questo sia i piccoli produttori che le cantinette locali, vedi Fradiles. Così a Meana Sardo dove la realtà della cantina casareccia, con tanto di etichetta e tecnologia sta portando inaspettati favori di mercato.

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