La Nuova Sardegna

Nuoro

Tagli alla sanità, i sindaci tornano sul piede di guerra

di Giovanni Melis

Le reazioni dalla Barbagia Mandrolisai dopo la grande protesta di Cagliari Loche: «I servizi devono restare». Arru: «Vogliamo certezze, non numeri»

10 settembre 2017
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SORGONO. I comuni della Barbagia Mandrolisai tornano sul piede di guerra per il piano sanitario regionale. All’indomani della manifestazione tenutasi a Cagliari a difesa della sanità pubblica e delle tante piccole ma basilari realtà della sanità regionale, i sindaci del comprensorio medio barbaricino fanno sentire la loro voce. A iniziare dal sindaco di Tonara, Flavia Loche, la cui amministrazione ha aderito all'evento con particolare motivazione. Il primo cittadino aveva coinvolto la cittadinanza e il consiglio comunale ribadendo con forza «la necessità di un ruolo centrare del polo sanitario nel nostro territorio. Il san Camillo e la rete di servizi devono essere mantenuti e assicurato al territorio un diritto alla salute al pari di altre realtà, forse più popolate ma certamente meglio servite e assistite da infrastrutture viarie migliori».

Il sindaco di Sorgono Giovanni Arru ha ricordato come «senza una sanità ugualitaria non c'è giustizia sociale. Il nostro territorio ha bisogno di certezze e non della ragioneria dei numeri, che ci condanna a essere marginalizzati». Durissimo il sindaco di Meana Angelino Nocco che ritiene il piano regionale «un imbroglio sulla pelle dei cittadini delle realtà periferiche!» e rivendica «la piena funzionalità dei presidi del Mandrolisai che possono essere utili anche ad altri territorio vicini, come il Barigadu. Non si può ragionare in termini di abitanti ma di territori deboli da tutelare».

Di “teatrino della politica” ha invece parlato il sindaco Alessandro Corona, ricordando come «la ragioneria regionale continua a scovare esuberi, che si aggiungono a quelli trovati dall’Ats. Nel frattempo a Sorgono si riducono gli organici, si tagliano i servizi e i nostri anziani e bisognosi chiedono tutela alla loro salute. Così come i pari età della città, che pur avendo la sanità d’eccellenza ad un passo, non vi trovano posto, viste le liste d’attesa».

Il sindaco di Desulo Gigi Littarru parla di misura colma: «La politica baratta la salute dei cittadini con i calcoli del risparmio». Sulla tutela della sanità delle zone interne è intervenuto anche Emilio Usula, medico e consigliere regionale dei Rossomori il quale, dopo aver chiesto rispetto per la sanità nuorese ha ricordato come nel piano sanitario «non si tiene in debito conto il dato incontestabile che la sanità ha costi difficilmente comprimibili e che la Sardegna ha, comunque, un rapporto di spesa pubblica nel settore inferiore alla media nazionale. Mentre aumenta la povertà, sempre più cittadini sono costretti a spese aggiuntive per curarsi e molti rinunciano alle cure per i costi proibitivi. Con prepotenza e arroganza la giunta e la maggioranza di governo mostrano indifferenza al forte e chiaro dissenso e contrarietà manifestati a più livelli».

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