La Nuova Sardegna

Nuoro

Blue tongue, emendamento da 2 milioni

di Giusy Ferreli
Blue tongue, emendamento da 2 milioni

Tertenia, la lotta al morbo parte dagli indennizzi chiesti per fronteggiare i danni causati dall’epidemia

15 settembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





TERTENIA. La lotta alla blue tongue riparte dagli indennizzi: il consigliere regionale ogliastrino Franco Sabatini (Pd) ha presentato un emendamento da 2 milioni e mezzo di euro per sostenere i pastori che stanno fronteggiando gli esiti drammatici dell’epidemia di febbre catarrale degli ovini scoppiata a metà agosto in Ogliastra e poi diffusasi in altri territori della Sardegna.

Il provvedimento, così come preannunciato da Sabatini in una partecipata assemblea a Tertenia alla presenza di allevatori e sindaci, è stato depositato mercoledì pomeriggio nella seduta della Commissione bilancio che ha già avviato l’iter legislativo per la variazione al bilancio regionale.

«Questo primo passaggio era necessario ma dovrà essere migliorato in aula perché – spiega il presidente dell’organismo consiliare – la Commissione ha deciso di normare le modalità di risarcimento».

A stabilire le modalità sarà il tavolo tecnico che in questi giorni si sta confrontando con il rapido diffondersi del morbo.

Per allevatori e associazioni di categoria il risarcimento dovrà tenere conto non solo dei capi morti (che nel territorio ogliastrino hanno già superato i duecento senza considerare le migliaia di pecore infette) ma anche del mancato reddito.

«La Giunta deve già programmare gli indennizzi causati ai pastori sia dalla morte delle pecore – chiede il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – ma anche dal mancato reddito. La lingua blu, come purtroppo già sappiamo, causa gravissimi danni nei capi. Nella maggior parte dei casi non muoiono ma rimangono compromessi e non produttivi. Negli animali in cui è stata riconosciuta la sintomatologia – aggiunge il direttore di Coldiretti – si registrano percentuali di aborti altissimi, si parla anche del 70 per cento».

I numeri del disastro, purtroppo, sono cresciuti nel giro di pochissime settimane e vanno a colpire un comparto già annientato da una annata pessima a causa del basso prezzo del latte delle varie calamità naturali che si sono susseguite in pochi mesi: gelate, nevicate e siccità.

Ora però bisognerà concentrasi su un percorso che consenta di trasferire immediatamente i fondi ai comuni che a loro volta dovranno girarli agli allevatori.

Per far questo occorrerà attendere l’approvazione in aula della variazione allo strumento finanziario regionale. Dopo l’emendamento al parola passa al Consiglio regionale.

In Primo Piano
L’intervista in tv

Alessandra Todde: «L’Italia non è il paese della felicità che racconta la premier Giorgia Meloni»

Le nostre iniziative