La Nuova Sardegna

Nuoro

Oliena, i 9 dimissionari: «Pronti alla battaglia»

di Valeria Gianoglio
Oliena, i 9 dimissionari: «Pronti alla battaglia»

Crisi in Comune, i consiglieri confermano: «Diserteremo il prossimo consiglio» Fele: «La Regione ripristini la legalità». Puligheddu: «Il sindaco dimostri dignità»

16 settembre 2017
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OLIENA. «O tutti o nessuno, non solo confermiamo le dimissioni, e lo abbiamo fatto ripresentandoci una seconda volta anche dal notaio, e siamo pronti, eventualmente, anche a ricorrere alle vie legali, perché ci sono diverse sentenze che ci danno ragione, ma chiediamo alla Regione di intervenire e di sciogliere il consiglio comunale, perché, lo dico sinceramente, ne ho le scatole piene di sentire discorsi sullo sviluppo delle zone interne, quando poi, ciò che davvero conta per consentire quello sviluppo, è garantire il ripristino della legalità. E la legalità, secondo noi, a Oliena non c’è». Non ha peli sulla lingua, stavolta più di altre, Salvatore Fele, ex sindaco del paese, all’opposizione in questa nuova ultima avventura amministrativa.

C’era anche lui, qualche giorno fa, tra i nove consiglieri comunali di Oliena che si sono presentati dal notaio a Nuoro per dimettersi in modo congiunto e far così decadere l’intero consiglio comunale e con esso il sindaco Salis accusato di tergiversare su tante questioni importanti, ma accusato anche di mancanza di collegialità e condivisione. Salvo poi scoprire che per il sindaco e il suo affiatato staff, cinque di quelle dimissioni erano nulle in base a un preciso articolo del testo unico degli enti locali che prevedeva che le dimissioni dovessero essere presentate anche all’ufficio protocollo del Comune da tutti i consiglieri o da qualcuno da loro delegato.

Sia per Fele, sia per gli altri consiglieri comunali dimissionari, tuttavia, quelle nove dimissioni sono più che valide tutte e per varie ragioni. In base a un altro articolo del testo unico e in base anche a una recente sentenza del Consiglio di Stato che sembra cucita addosso anche per il caso Oliena.

Un vero garbuglio, insomma, uno scontro tra diverse posizioni e norme amministrative che adesso rischia di bloccare l’attività del Comune. Il sindaco Salis, dal canto suo, è stato piuttosto chiaro: «Il pasticcio – ha ribadito – lo hanno fatto loro anche con queste dimissioni». Tant’è che Salis ha convocato un nuovo consiglio comunale per procedere con le surroghe dei quattro consiglieri decaduti. Ma una di loro, l’ex assessore al Turismo e attività produttive, Lidia Puligheddu, non ci sta e lo spiega in modo piuttosto deciso. «Posto che per noi le nostre dimissioni sono validissime e siamo pronte a difenderle in tutte le sedi – spiega – se anche non lo fossero, se anche la forma fosse sbagliata o non esattamente quella corretta, ma in ogni caso non spetta a me stabilirlo, dico solo che un sindaco non può non prendere atto della sostanza. Non può disconoscere che la crisi c’è in Comune, se già, dallo scorso 25 agosto, durante un consiglio comunale, aveva detto, e lo prova un estratto dal verbale di quella seduta, che se non avesse trovato una soluzione, non sarebbe restato a tutti i costi al suo posto per “tirare a campare”. E ora invece lo stesso sindaco si sta attaccando ai cavilli in questo tentativo maldestro di restare in sella. Dice a noi che non abbiamo saputo dimetterci, e invece io dico che è lui che non ha saputo amministrare in tutto questo tempo. Adesso mi appello alla sua onestà intellettuale: prenda atto che la crisi c’è, e non badi ai cavilli. Non può far finta di non vedere la realtà politica. Sia uomo e dimostri di avere dignità».

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