La Nuova Sardegna

Nuoro

Rete idrica colabrodo, appaltati i nuovi lavori

di Gianna Zazzara
Rete idrica colabrodo, appaltati i nuovi lavori

In città le dispersioni superano il 60 % contro la media nazionale del 38-40% Da oggi acqua razionata in città e in dieci paesi: rubinetti a secco tutte le notti

18 settembre 2017
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NUORO. Da oggi rubinetti a secco nel Nuorese. «I bacini di Olai e Govossai sono quasi a secco, non c’è alternativa», fanno sapere da Abbanoa. La conseguenza più grave per i residenti a Nuoro, Mamoiada, Orgosolo, Fonni, Gavoi, Sarule, Orani, Oniferi, Orotelli, Bolotana e Silanus è il razionamento: fino a 10 ore al giorno, dalle 21 alle 7 del mattino. L’interruzione dei servizi non riguarderà i presidi ospedalieri di San Francesco e Zonchello, nè il monte Ortobene.

Il piano di razionamento. Una prova della nuova turnazione si è avuta sabato notte, senza che venissero avvisati gli utenti. «Purtroppo c’erano problemi di pressione nella rete idrica cittadina e siamo stati costretti a chiudere i serbatoi», si sono scusati i vertici di Abbanoa. La turnazione non è stata una sorpresa in città. Durante l’estate i serbatoi sono stati chiusi più volte, a causa sia di guasti all’acquedotto sia per la necessità di garantire le riserve in una delle estati più caldi del secolo. La vera sorpresa, ora, è che non si sa fino a quando andrà avanti il piano di razionamento. Potrebbe trattarsi di uno, due, tre, addirittura quattro mesi. «Non dipende da noi, dipenderà dalle condizioni climatiche», dicono da Abbanoa. Insomma, sarà il cielo a decidere. Se pioverà nei prossimi mesi, i razionamenti saranno sospesi. Altrimenti, l’interruzione del servizio potrebbe andare avanti anche fino a febbraio. «I bacini di Olai e Govossai, gli unici che servono il Nuorese, sono in profonda sofferenza. In tutto ci sono meno di 4 milioni di metri cubi disponibili nei due bacini, a fronte di un consumo di 900mila metri cubi al mese. Basta fare i conti per rendersi conto che ci sono riserve solo per quattro mesi. A dare il colpo di grazia alle riserve sono stati i consumi elevatissimi registrati a luglio e ad agosto. Il risultato è che i bacini sono al limite».

Le dispersioni nella rete. Un altro problema è quello delle dispersioni nella rete idrica cittadina. «Bisogna ridurle. A Nuoro superano il 60 per cento contro la media nazionale che è del 38-40 per cento». Per questo Abbanoa ha deciso di investire nell’ammodernamento della rete idrica. «I lavori partiranno tra qualche mese – assicurano i vertici dell’ente – Sarà una vera rivoluzione per la città. Puntiamo ad azzerare le dispersioni». Non solo a Nuoro, ma anche negli altri paesi. A Orgosolo, da giorni, c’è un vero e proprio fiume d’acqua in via Pascoli. «Una vergogna», protestano i residenti.

I bacini di Olai e Govossai. Tra le soluzioni c’è anche il raddoppio della capacità dei bacini di Olai e Govossai. «Il ministero delle Infrastrutture ha appena stanziato un finanziamento di 10 milioni di euro per potenziare le due dighe che oggi hanno una capacità massima di 10 milioni di metri cubi. Grazie alle nuove opere si arriverà a 18 milioni di metri cubi». A rimetterci, in ogni caso, sono i cittadini che da oggi saranno costretti a districarsi con scorte domestiche e rimedi fai da te.

In ogni caso ai nuoresi non manca l’ironia. Ieri su Facebook in tantissimi hanno condiviso un post: “Nuoro, capitale italiana dell’acqua (chiusa)”, uno sberleffo alla decisione dell’amministrazione di candidare la città a capitale della cultura per il 2020.



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