La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanità, il Tar dà ragione al commissario Asl di Nuoro: stop al maxi appalto

L'ospedale San Francesco
L'ospedale San Francesco

Cancellato il bando di gara da quasi un miliardo di euro con cui erano stati affidati alla società Polo Sanitario Sardegna Centrale costruzione di ospedali, manutenzione e i servizi di assistenza domiciliare e infermieristica della provincia di Nuoro per quasi trent'anni

19 settembre 2017
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CAGLIARI. Il Tar Sardegna hanno dato ragione al commissario straordinario della ASL di Nuoro che, in autotutela, aveva approvato vari atti che di fatto annullavano il project financing bandito dall'azienda sanitaria nel 2007. La sentenza, la numero 00586/2017, è stata pubblicata ieri 18 settembre.

I giudici dell Tribunale amministrativo regionale cancellano dunque il bando di gara da quasi un miliardo di euro con cui erano stati affidati alla società Polo Sanitario Sardegna Centrale la costruzione di ospedali, la loro manutenzione e i servizi di assistenza domiciliare e infermieristica della provincia di Nuoro per quasi trent'anni.

Il collegio presieduto da Caro Lucrezio Monticelli ha invece delegato il tribunale civile per altri tre ricorsi con i quali la società aggiudicatrice del project financing chiedeva alla Asl il pagamento di interventi già effettuati in questi anni. Il Tar, dopo averli accorparti, si è giudicato incompetente, dunque dovranno essere ripresentati al giudice ordinario.

Tra le motivazioni che hanno portato il Tar a rigettare il ricorso del Polo Sanitario contro l'annullamento in autotutela del maxi appalto contestato, c'è proprio la dimensione del rapporto di project financing giudicato «eccessivo sotto il profilo quantitativo e qualitativo», scrivono i giudici nella sentenza che contesta anche la «"chiusura del mercato" conseguente a un'operazione come questa, considerato che gli unici soggetti cui è stata concessa la possibilità di entrare nel relativo giro d'affari sono società "rientranti nell'orbita" di Polo Sanitario».

Il bando era finito anche nel mirino dell'autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, oltre che della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari.

I giudici del Tar in sentenza scrivono che esistevano «ragioni di illegittimità "originarie", legate alla concreta assenza dei presupposti per l'affidamento in project financing di un oggetto contrattuale quantitativamente gigantesco e qualitativamente eterogeneo, nonché caratterizzato da un rischio gestionale "sbilanciato" a danno della parte pubblica».

«Elementi già segnati dal collegio - scrive il giudice Antonio Plaisant che ha redatto materialmente la sentenza di 126 pagine - che già erano state accertate da questa Sezione con la segnalata sentenza n. 213/2011, poi annullata in appello solo per la rinuncia al ricorso di primo grado in appello». Spazzato via il project financing ora la società Polo Sanitario potrà presentare ricorso al Consiglio di Stato.

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