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Mamoiada 

Vendemmia in Barbagia: «Un’annata da dimenticare»

di Michela Columbu
Vendemmia in Barbagia: «Un’annata da dimenticare»

MAMOIADA. Una combinazione di fattori terribile. Prima il gelo ad aprile, quando le viti stavano iniziando a germogliare, poi una delle estati più siccitose in assoluto, e infine le temperature...

19 settembre 2017
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MAMOIADA. Una combinazione di fattori terribile. Prima il gelo ad aprile, quando le viti stavano iniziando a germogliare, poi una delle estati più siccitose in assoluto, e infine le temperature altissime. Un’annata da dimenticare, ne sono convinti i produttori di Mamoiada, Oliena, e Orgosolo che a vendemmia ancora in corso, provano a tracciare un primo bilancio della magra raccolta di quest’anno. Territori vocati alla produzione del cannonau, realtà vitivinicole importanti, dovranno fare i conti con una perdita nella raccolta stimata intorno al 30-40 %, che in certe vigne, più danneggiate dalle gelate, raggiunge anche il 50 %. «Come quest’anno, mai – è il commento unanime – anche gli anziani concordano sulla straordinarietà degli eventi difficili da prevedere, e nella nostra terra, difficili quindi da contrastare».

«Il caldo inoltre, ha anticipato di circa 20 giorni la vendemmia – spiega Tonino Arcadu, della cantina Gostolai di Oliena – infatti abbiamo iniziato il 25 agosto la raccolta e siamo già all’80% . Mentre in altri anni in questo periodo eravamo appena al 10-15 %. Le quantità sono state falcidiate sia nella mia azienda che nel resto delle vigne. E se magari le gradazioni zuccherine e la qualità potranno essere buone, credo che si possa parlare di un 45-50% di calo nelle quantità». A Orgosolo, il presidente della Società Cantine di Orgosolo, Totoni Luvicu, parla di stagione difficile, per una vendemmia che durerà ancora per una quindicina di giorni. «Abbiamo vigne dislocate a diverse altimetrie – spiega – e quindi con epoche diverse di maturazione. Le gelate hanno danneggiato sopratutto le vigne del fondovalle, comportando una diminuzione delle quantità del 30-40%. E il caldo e la siccità hanno fatto il resto. Laddove il viticoltore è stato accorto ed è intervenuto con una irrigazione di soccorso, è stata preservata la qualità». Stesso discorso in quel di Mamoiada, dove Luca Gungui, produttore e segretario della associazione Mamojà che raggruppa i produttori mamoiadini, pone il punto sul fatto che «ora dobbiamo essere bravi noi in cantina a dare maggiore attenzione durante la fermentazione», sopratutto in annate così difficili, dove si tenta di salvare la produzione grazie anche al grande spirito di solidarietà tra produttori che collaborano affinchè tutti i processi produttivi vadano nel migliore dei modi.

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