La Nuova Sardegna

Nuoro

Macomer aprirà il Cpr nell’ex carcere

di Paolo Maurizio Sechi
Macomer aprirà il Cpr nell’ex carcere

Manca solo l’ultima parola del ministero degli Interni. L’opposizione: sarà una struttura ghettizzante per i migranti

03 ottobre 2017
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MACOMER. Sembra ormai certa l’apertura in città del Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr) nell’ex carcere che dovrebbe ospitare dagli 80 ai 100 migranti, manca solo il via da parte del Ministero degli Interni. Intanto l’Unione dei Comuni del Marghine ha pubblicato l’avviso esplorativo per acquisire le manifestazioni di interesse da parte dei privati per la cessione in locazione di appartamenti da destinare al progetto di accoglienza Sprar e individuare la disponibilità di proprietari di abitazioni ubicate nel territorio dei comuni di Birori, Bortigali, Bolotana, Borore, Macomer, Silanus e Sindia da cedere in locazione per l’accoglienza di nuclei familiari.

Dualchi, Nuragugume e Lei , invece, sono gli unici centri del Marghine che non hanno aderito al progetto di accoglienza diffusa.

Inizialmente il Ministero aveva individuato come unico Cpr in Sardegna l’ex carcere di Iglesias ma dopo il rifiuto netto da parte di amministratori e popolazione del centro del Sulcis, quella del capoluogo del Marghine sembra essere l’unica soluzione. Preoccupati dell’apertura del Cpr in città ne hanno parlato durante una conferenza stampa, i consiglieri di minoranza Uda, Castori, Pirisi, Atzori e Ledda: «È vergognoso che il sindaco parli di opportunità di sviluppo per la città e mentre tutti si rifiutano di ospitare tale struttura il nostro si candida svendendo il territorio. Siamo favorevoli alle forme di micro accoglienza previste dal progetto Sprar, che dovrebbe impedire l’apertura di altre centri di accoglienza, ma fortemente contrari al Cpr che riteniamo una struttura ghettizzante e destinata, come i vecchi Cara e Cei, a produrre situazioni di diffuso e ingestibile degrado sia per i migranti che per la comunità che li ospita».

«Inoltre – affermano ancora i consiglieri di opposizione – Macomer si trova distante da porti e aeroporti, dalla Corte d'Appello e soprattutto dal punto degli sbarchi dei migranti. Il Centro di permanenza, contrariamente a quanto afferma il primo cittadino, non può essere un carcere per migranti in attesa di rimpatrio in quanto non possono essere detenute e devono essere trattate nel rispetto della dignità umana non certamente in cella considerando che diverse hanno l'allestimento per il 41 bis e che non sarà gestito dal Ministero di Grazia e Giustizia ma da quello dell'interno e quindi dalla Polizia Penitenziaria ma personale di società private».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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