La Nuova Sardegna

Nuoro

Addio a Claudio Gualà, nelle sue immagini decenni di storia della Sardegna

Antonello Sechi
Claudio Gualà (foto di Massimo Locci)
Claudio Gualà (foto di Massimo Locci)

Fatti, storie e personaggi di un territorio difficile e in trasformazione: il fotografo della Nuova Sardegna ha saputo raccontare tutto con semplicità e potenza espressiva

06 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Addio a Claudio Gualà, addio a un grande fotografo, a un testimone che con i suoi scatti - tanti straordinari - ha raccontato come nessun altro decenni di storia del centro Sardegna. Addio a un artista, a un uomo mite e umile, che non si tirava mai indietro, sempre pronto a darti una mano. Addio a un compagno di viaggio, a un uomo buono, sempre pronto a una battuta ironica, lieve, indimenticabile per tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per La Nuova Sardegna.

Claudio se n'è andato per sempre oggi 6 ottobre all'ospedale di Nuoro, dov'era ricoverato da qualche giorno. Fra poco meno di un mese avrebbe compiuto 80 anni. 

Era originario di Campli, in Abruzzo. Giunto nell'isola, aveva cominciato facendo il commerciante, secondo tradizione di famiglia. Ma aveva la fotografia nel sangue. Alla Nuova Sardegna era approdato negli anni Settanta. Lo aveva arruolato Francesco Piras, con il quale - uno con la penna, uno con le immagini - ha raccontato sulle pagine del nostro giornale decine e decine di fatti e storie, spesso terribili.

Ma il centro Sardegna non era solo cronaca nera, omicidi e sequestri: era anche una società in trasformazione, piena di cultura, che transitava dal mondo agropastorale a quello industriale, con le sue contraddizioni, i fallimenti, le lotte per il lavoro, i suoi personaggi, non per forza illustri.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:foto:1.15955574:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/foto/2017/10/07/fotogalleria/fatti-persone-societa-la-sardegna-che-cambia-nella-foto-di-claudio-guala-1.15955574]]

Claudio Gualà ha raccontato tutto questo e tanto altro con semplicità e grande potenza espressiva. Il suo immenso archivio fotografico è un patrimonio culturale. Se ne può avere un esempio nel blog che gli abbiamo dedicato sul giornale di carta e sul sito.

Ci mancherà. Ovunque sia adesso, ce lo immaginiamo con la sua macchina fotografica al collo pronto a documentare ogni cosa.

La tragedia

Tre vite e tre famiglie distrutte nello schianto sulla Sassari-Alghero

di Davide Pinna
Le nostre iniziative