La Nuova Sardegna

Nuoro

Lingua blu, colpite nuove aziende

di Sergio Secci
Lingua blu, colpite nuove aziende

Da Siniscola a Posada fino a Torpè numerosi i capi ovini sottoposti a sequestro cautelativo

11 ottobre 2017
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SINISCOLA. Numerosi anche negli ovili dislocati nei territori di Siniscola, Posada e Torpè i casi di febbre catarrale che crea grossi danni soprattutto agli allevamenti di pecore.

A Siniscola, si contano decine di focolai di blue tongue, come comunemente viene denominata l’epidemia che colpisce i ruminanti, e che come prevede la legge, sono stati segnalati dal servizio veterinario della Assl di Nuoro al Comune per l’ordinanza di divieto di movimentazione degli animali infettati. Attivato quindi di conseguenza anche il protocollo di emergenza, che prevede il sequestro cautelativo degli allevamenti.

Malattia segnalata anche a Posada dove si contano 41 casi sospetti e 2 accertati in quattro diversi allevamenti mentre, a Torpè la blue tongu, ha colpito le pecore di sette allevatori.

L’infezione, provocata dal moscerino culicoides, dopo aver decimato gli allevamenti nei primi anni Duemila, è comunque tenuta sotto controllo. Il vaccino obbligatorio, seppure arrivato con qualche settimana di ritardo come lamenta qualche allevatore è arrivato in tutte le aziende ed ha permesso quindi di limitare i danni.

Pochi i capi deceduti, probabilmente animali già debilitati dall’annata siccitosa mentre rientra nella media il numero degli aborti di cui però, non si può dare tutta la colpa ai vaccini.

«Noi così come tutti gli allevatori della zona abbiamo vaccinato tutti i capi – dice Giuseppe Marrante allevatore di Siniscola – in azienda abbiamo avuto qualche caso ma gli animali colpiti si sono ripresi anche perché tutti preventivamente trattati».

La campagna di vaccinazione è obbligatoria e per combattere la blue tongue è molto importante la prevenzione – fanno sapere dal servizio veterinario della Assl – il benessere animale prevede infatti che debbano essere messe in atto da parte degli allevatori quelle misure atte ad evitare il diffondersi della malattia, come il ricovero notturno al chiuso del bestiame, tenere l’azienda pulita ed evitare per quanto possibile il ristagno delle acque dove si sviluppano le larve della zanzara.

C’è da tener presente poi che tutti gli allevatori baroniesi, hanno preso coscienza del fatto che occorre vaccinare, chi non vi adempie, non ha diritto alla premialità e quindi non farlo, è controproducente.

Il regolamento messo a punto dall’unità di crisi Regionale prevede che per impedire il diffondersi del morbo, avvenga l’isolamento degli animali e il divieto di introdurne altri in azienda.

Prescrizioni vincolanti anche solo nel caso di presunta infezione in attesa della conferma da parte del servizio veterinario dell’azienda sanitaria nuorese. Ad essere colpiti, gli allevamenti ovini mentre bovini e caprini, pur subendo gli stessi provvedimenti restrittivi, seppure infettati presentano solo leggeri sintomi della malattia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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