La Nuova Sardegna

Nuoro

Il vescovo alle aziende: «Qui c’è fame di lavoro»

di Claudia Carta
Il vescovo alle aziende: «Qui c’è fame di lavoro»

Monsignor Mura ha visitato quattro realtà produttive del territorio ogliastrino «Fondamentale trovare le giuste soluzioni per sostenere l’imprenditoria locale»

14 ottobre 2017
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LANUSEI. Incontrare per ascoltare. A parlare sono le aziende ogliastrine, i loro lavoratori. Dicono della loro storia e dei loro percorsi, delle eccellenze e delle difficoltà, dei punti di forza e delle tante criticità. Professionalità e imprenditoria che insieme producono, nel territorio e per il territorio. Chi ascolta è la Diocesi: il vescovo Antonello Mura e l’équipe della pastorale sociale e del lavoro, guidata da don Antonio Fanni, parroco di Baunei. La delegazione diocesana ha visitato – in una due giorni ricca di spunti importanti in vista della settimana sociale dei cattolici a Cagliari dal 26 al 29 ottobre – alcune aziende che insistono in terra ogliastrina: dalla BMetal di Tortolì ai “Sapori d’Ogliastra” di Lanusei; dall’area ristoro “Su Ponti ‘e Irtzioni” di Niala a Ussassai, fino alla Coop Sant’Antonio di Tertenia. Una sintesi che ha messo sul tavolo i passaggi legati alla produttività di ciascuna azienda e, al tempo stesso, le difficoltà per la perdurante e negativa fase economica, viste le esigenze di un mercato sempre più settoriale e specifico e vista – sembra quasi paradossale – la mancanza di figure professionali mirate.

«Un’occasione importante – ha commentato il vescovo – per far sentire unito il territorio». Non si cammina da soli. Ecco, dunque, presenti anche i sindaci delle comunità che ospitano le aziende, i loro parroci, i rappresentanti di categoria, nonché alcuni funzionari del Banco di Sardegna, chiamati a illustrare i vari canali di accesso al credito. «Momento importante – ha aggiunto Mura – anche in preparazione di un’altra tappa significativa: il 24 novembre la Diocesi incontrerà a Lanusei i titolari di tutte le aziende dell’Ogliastra per una riflessione comune».

La BMetal, da azienda metalmeccanica a industria specializzata nel settore nautico; i “Sapori d’Ogliastra”, che da 7 dipendenti nel 2004 è passata ai 20 attuali ed esporta il 70% di prodotto nel centro e nord Italia, forte anche del marchio Igp per i “culurgionis”; alla coop Sant'Antonio, che con 200 soci, 60mila capi ovini e 2milioni di litri di latte, realizza ottimi prodotti; il ristorante Niala, fortemente penalizzato dall’assenza del Trenino Verde, che cerca nuove strade e nuovi progetti per rilanciarsi.

Monito e accorato appello alle istituzioni, perché si cerchino soluzioni praticabili nell'immediato: dai corsi professionali per creare le figure che il mercato richiede, alla necessità di produrre in loco le materie prime per il comparto agro-alimentare; dalle agevolazioni per l’accesso ai finanziamenti per realizzare progetti alternativi che sfruttino il turismo sostenibile nelle zone dell’interno, all'adeguamento di viabilità e servizi. Perché, come ha ribadito il vescovo nella lettera pastorale, «l’Ogliastra ha fame di futuro e la fame di futuro passa anche dal lavoro».

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