La Nuova Sardegna

Nuoro

Incarichi e appalti, il pm: «Una condanna e rinvii a giudizio»

di Enrico Carta
Incarichi e appalti, il pm: «Una condanna e rinvii a giudizio»

Borore, l’udienza preliminare per “Hazzard” Coinvolti l’ex sindaco Ghisu e una serie di professionisti

14 ottobre 2017
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BORORE. Il pubblico ministero resta fermo sulla sua linea. Gli avvocati pure. La schermaglia procedurale nata dopo le eccezioni preliminari sull’acquisizione di alcune intercettazioni non modifica le posizioni di accusa e difesa di fronte al giudice per le udienze preliminari, Elisa Marras. Così quest’ultima, il 17 novembre, deciderà sulle numerose richieste di rinvio a giudizio e sulla prima richiesta di condanna per uno degli imputati del processo legato all’inchiesta Hazzard.

L’indagine, secondo la procura, scoperchiò un presunto sistema di collaborazione illecita tra l’amministrazione comunale guidata da Salvatore Ghisu e una serie di professionisti generando diversi reati e assicurando a poche persone gli incarichi per appalti pubblici. Tesi contestata dall’intero collegio difensivo composto dagli avvocati Gianfranco Siuni, Massimo Ravenna, Massimo Delogu, Piero Franceschi, Marcello Sequi, Mario Lai, Enrico Meloni, Raffaele Miscali, Rosaria Tarantini, Giovanna Serra, Adriana Satta, Pierluigi Cappai e Wally Salvagnini, che attende il pronunciamento del giudice. Intanto il pubblico ministero ha chiesto la condanna a quattro mesi per l’ingegnere di Selargius Renato Deriu a cui fu affidata la costruzione di una rotatoria nella zona artigianale di Borore. La difesa affidata all’avvocato Antonio Gaia ha invece sollecitato l’assoluzione perché il nome del suo assistito viene fatto in una sola intercettazione e soprattutto perché la sua opera riguardò un procedimento ben distinto e ritenuto regolare rispetto al primo per la stessa opera pubblica quando era stato fatto un doppio affidamento. Per il resto, partendo dall’ex sindaco, il pubblico ministero ha richiesto esclusivamente rinvii a giudizio, trovando il muro della difesa che invece ha sollecitato esclusivamente un provvedimento di non luogo a procedere. Il giudice Elisa Marras che aveva precedentemente rigettato le eccezioni preliminari dell’avvocato Gianfranco Siuni, legale dell’ex primo cittadino, ha rimandato la decisione.

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