La Nuova Sardegna

Nuoro

Orotelli, la Pro loco riparte dal nuovo logo

di Federico Sedda
Orotelli, la Pro loco riparte dal nuovo logo

Il presidente del sodalizio Alessandro Santoni: «Le attività da mandare avanti sono davvero tante»

14 ottobre 2017
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OROTELLI. Nuova vita e nuovo logo per la Pro loco di Orotelli, che, dopo essere stata ricostituita qualche settimana fa a due anni dalla cessazione dell’attività e dopo un periodo di gestione commissariale, ha ora anche un nuovo simbolo. Un marchio identitario, che fonde insieme storia, cultura e tradizioni popolari del paese. Il logo, disegnato da Danilo Cossu componente del direttivo dell’associazione, intreccia, in un unico simbolo, l’identità e l’anima di Orotelli: i favi di del libro “Miele amaro” di Salvatore Cambosu, l’arco medievale di piazza San Giovanni, dove si trova anche l’omonima chiesa del XII secolo, e le maschere dei thurpos, simbolo della tradizione popolare del paese. Un connubio cultural-popolare che rappresenta al meglio la storia e l’arte del centro barbaricino.

Particolarmente evidenti nel logo sono i favi del miele che ricordano non solo il libro più conosciuto di Salvatore Cambosu, ma anche l’artista Maria Lai, molto legata allo scrittore orotellese, che, in suo omaggio, disegnò i favi nelle granitiche e austere facciate delle case del centro storico di Orotelli. Una finestra sull’arte, dunque, il nuovo logo della neonata Pro loco, che ha, peraltro, ricevuto il plauso del sindaco, Nannino Marteddu, ma anche un simbolo dell’architettura locale e della tradizione etnica del paese. L’arco ella piazza di San Giovanni, secondo alcuni storici, è un residuo dell’antico monastero dei benedettini che faceva parte del compendio della chiesa di san Giovanni e che è andato completamente distrutto. Un simbolo, comunque, dell’architettura di Orotelli. I thurpos, infine, con i loro riti ancestrali, rappresentano il nesso simbolico e misterioso tra la tradizione contadina e l’eterna lotta tra uomo e natura. Il nuovo logo della Pro loco sembra anche indicare la direzione nella quale si muoverà in futuro la ricostituita associazione: il recupero delle tradizioni locali e la valorizzazione dei beni materiali e immateriali del paese. «Gli obiettivi da raggiungere e le attività da mandare avanti – fa sapere il neo presidente del sodalizio, Alessandro Santoni – sono molti. In primo luogo vogliamo tutelare i beni storici, artistici e culturali del territorio promuovendo iniziative che coinvolgano la popolazione e che richiamino turisti e visitatori. Tra i nostri obiettivi rientra anche lo sviluppo della cultura dell’ospitalità e dell’educazione alla tutela dell’ambiente. Ci proponiamo, infine, di istituire un ufficio informativo durante le varie manifestazioni per assistere i visitatori». Un programma che sarebbe sicuramente piaciuto a Salvatore Cambosu.



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