La Nuova Sardegna

Nuoro

Maxi sequestro di marijuana: 4 quintali

di Valeria Gianoglio
Maxi sequestro di marijuana: 4 quintali

Silanus, operazione record: scoperto deposito di droga in una casa in centro dopo giorni di odore nauseabondo in paese

17 ottobre 2017
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NUORO. Da giorni, a Silanus, tirava davvero un’aria strana e nessuno riusciva a spiegarsi il perché. Una sorta di odore dolciastro aleggiava insistente tra le vie del centro storico, si insinuava nelle case, animava persino gli spiriti più quieti, e sembrava rallegrarne altri. E alla fine ha fatto drizzare le orecchie ai carabinieri del paese. I militari della stazione, guidati dal maresciallo Luca Porcu, hanno deciso, dunque, di radunare le forze per venire a capo del mistero. E così, di lì a poco più di un giorno, e dopo una battuta a tappeto fatta casa per casa, e con tanto di Cacciatori di Sardegna, militari della compagnia di Macomer e del reparto operativo provinciale, ed elicotteri che controllavano tutto dall’alto, il fiuto dei cani e delle unità cinofile si è arrestato davanti al portone di una casa di due piani al numero 112 di via Luigi Cadorna, nella parte alta del rione di S’Ena.

E poco dopo, all’interno di quelle stanze che stavano per essere messe in vendita insieme al resto dell’immobile, è saltata fuori la più grossa quantità di marijuana mai sequestrata dalle forze dell’ordine nei confini della Sardegna. «Quattrocentodieci chili di cannabis pulita e pronta alla vendita. Sarebbe stata smerciata da lì a qualche giorno, se non fossimo intervenuti prima, e avrebbero fruttato circa un milione e 600mila euro», come ha spiegato ieri mattina, il maggiore Luigi Mereu, comandante del reparto operativo provinciale, insieme ai colleghi protagonisti dell’operazione: il maresciallo Luca Porcu, il luogotenente Domenico Aiello, comandante pro tempore della compagnia di Macomer, il maggiore Alfonso Musumeci, comandante dei Cacciatori di Sardegna.

Quattrocentodieci chili, dunque, che per qualche giorno almeno sono rimasti confinati nella casa di via Cadorna, stipati come sardine in 115 sacchi destinati in origine a contenere il mangime per gli animali. Stando agli accertamenti eseguiti, quei 410 chili di cannabis sono stati prodotti dalla coltivazione di 8000 piante di cannabis indica. Dove fossero localizzate quelle piante, per ora non si sa, ma l’indagine dei carabinieri va avanti proprio per scoprire anche questo aspetto. Per ora, c’è un unico nome finito sul registro degli indagati per traffico e spaccio di droga: è quello di Lorenzo Pantaleo Pittalis, 31 anni, di Silanus. Un giovane senza un lavoro stabile e considerato tranquillo, in paese. Alle stesse banche dati dei carabinieri risulta incensurato.

La casa dove è stata trovata la droga, tuttavia, era intestata a lui o comunque nella sua disponibilità: per questo è finito nei guai e da sabato è stato arrestato e portato in una cella del carcere di Massama. Ma l’inchiesta non è conclusa: i carabinieri vogliono capire da dove provenisse quella droga e soprattutto chi altri si muovesse attorno alla coltivazione illegale di cannabis. E c’è anche un altro dubbio che l’Arma vuole sciogliere: il giro di spaccio e coltivatori di marijuana che ha prodotto i 115 sacchi di marijuana sequestrati sabato a Silanus, sono legati in qualche modo alla piantagione di droga nella quale, più di un mese fa, è stato trovato morto il giovane di Silanus Luca Arca? Solo le prossime tappe dell’indagine potranno stabilirlo. Certo è che con il sequestro di sabato, salgono a ben 651 i chili di marijuana scoperti dai carabinieri del comando provinciale, che si aggiungono ai 22 kg di cocaina sottratti alla criminalità, e a più di 10mila e 400 piante scoperte, ai 42 arresti fatti per traffico e spaccio di droga. L’ennesima conferma, come hanno spiegato i carabinieri, e il maggiore Mereu, «che nel Nuorese, e nelle campagne in particolare, il fenomeno della droga è diventato dilagante e preoccupante. Per questo ci stiamo dando tanta attenzione».

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