La Nuova Sardegna

Nuoro

«La droga? Era mia, ho fatto tutto da solo»

Il silanese Lorenzo Pittalis, arrestato dai carabinieri, ammette le sue responsabilità davanti al gip  

18 ottobre 2017
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SILANUS. «La droga era tutta mia, ho fatto tutto da solo. Quei sacchi di marijuana li ho sistemati io, nella casa di via Cadorna, a Silanus». Seduto vicino al suo avvocato, Carlo Figus, davanti al gip Anne Cecile Pinello giunta nel carcere oristanese di Massama per l’udienza di convalida, Lorenzo Pittalis, il disoccupato di 34 anni di Silanus arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri, non ha nascosto nemmeno per un istante le sue colpe. E davanti al giudice, dopo un paio di notti trascorse in carcere e un mucchio di pensieri, ha deciso di fare solo una breve dichiarazione spontanea assumendosi tutta la responsabilità dei 112 sacchi di marijuana scoperti in una casa disabitata del centro di Silanus che agli investigatori risultava da tempo nella sua piena disponibilità.

Secondo la sua versione dei fatti, dunque, Lorenzo Pittalis avrebbe fatto tutto da solo: stipato la marijuana nei sacchi, sistemato i 115 sacchi all’interno della casa, preparato tutto l’occorrente, insomma, per gestire quella enorme quantità di cannabis. Ma il suo breve racconto, evidentemente, non ha convinto il gip Pinello, né ha spinto il giudice a disporre nei suoi confronti una immediata scarcerazione. Il giudice, infatti, accogliendo la richiesta del pm Marco De Crescenzo, ha deciso di convalidare l’arresto di Pittalis e di disporre per lui la custodia cautelare in carcere. Il giovane silanese resterà, dunque, nel penitenziario di Massama, e lì attenderà l’evolversi dell’inchiesta che lo vede finora come unico iscritto sul registro degli indagati per l’ipotesi di reato di detenzione e spaccio di droga. Ma i carabinieri della stazione di Silanus e della compagnia di Macomer, e per quelli del reparto operativo del comando provinciale, la sua versione dei fatti – quella dove Pittalis si dipinge come unico responsabile della cannabis ritrovata – resta certamente poco credibile. A suggerirlo, del resto, bastano gli stessi numeri dell’operazione culminata nella scoperta dello stupefacente: 112 sacchi di cannabis non sembrano di sicuro affare che possa gestire una persona da sola. Ma Pittalis è stato comunque categorico: «Ho fatto tutto da solo, quella droga è mia e non ci sono altre persone coinvolte».

Certo è che, al di là delle versioni e delle dichiarazioni spontanee dell’indagato, l’indagine va avanti e punta a scoprire chi si muoveva attorno alle circa 800 piante di marijuana che si pensa possano aver prodotto quei 112 sacchi di cannabis scoperti dai carabinieri nella casa di via Cadorna. Una quantità che costituisce un vero record, per le forze dell’ordine, tra i sequestri di droga fatti finora in Sardegna. Se immessi sul mercato illegale, quei 4 quintali avrebbero fruttato circa 1 milione e 600mila euro. (v.g.)

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