La Nuova Sardegna

Nuoro

alta tensione 

In aula il dolore della mamma di Cubeddu

In aula il dolore della mamma di Cubeddu

NUORO. Un’udienza molto tesa che è finita con uno scontro tra avvocati e le voci strozzate della madre di Alberto Cubeddu, 21 anni, di Ozieri, imputato con la pesantissima accusa del duplice omicidio...

20 ottobre 2017
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NUORO. Un’udienza molto tesa che è finita con uno scontro tra avvocati e le voci strozzate della madre di Alberto Cubeddu, 21 anni, di Ozieri, imputato con la pesantissima accusa del duplice omicidio di Gianluca Monni e Stefano Masala, in concorso con il cugino Paolo Pinna già condannato in primo grado a 20 anni dal Tribunale dei minorenni. «Che giustizia è questa – ha urlato a fine udienza la madre dell’imputato, trattenuta dal marito –. Che giustizia è questa che tiene in prigione un giovane di 21 anni». Ma in quel momento l’aula della Corte d’assise era vuota. Mentre pochi attimi era scoppiato il finimondo quando più o meno le stesse parole erano state pronunciate dall’avocato Mattia Doneddu, difensore di Alberto Cubeddu. «Ci vuole coraggio a lasciare in carcere un ragazzo di 21 anni» aveva tuonato la penalista in un momento di altissima tensione, dopo un durissimo scontro verbale con i patroni di parte civile che l’avevano attaccata per il modo in cui stava torchiando il padre di Stefano. Una reazione scaturita dalle parole degli avvocati della controparte che avevano detto che ci voleva coraggio a trattare così un padre che ha perso il figlio in maniera tragica. Ma la tensione era salita alle stelle quando, finito il controinterrogatorio di Marco Masala da parte dell’avvocato Doneddu, la stessa penalista aveva chiesto un rinvio alla prossima udienza per permettere il controinterrogatorio anche al suo collega Patrizio Rovelli, che era stato costretto a lasciare l’aula a causa di un improvviso malore. Momenti concitati, stemperati dai sapienti interventi del pm e dell’avvocato Rinaldo Lai che hanno placato gli animi e concesso il rinvio per l’udienza del 16 novembre. Confermato dal presidente Cannas con il consenso degli altri avvocati delle parti civili: Caterina Zoroddu, Margherita Baragliu, Angelo Magliochetti e Antonello Cao. (plp)

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