La Nuova Sardegna

Nuoro

MACOMER 

Inceneritore, si raduna il popolo dei contrari

di Paolo Maurizio Sechi

MACOMER. Si dovrà aspettare la fine di novembre per avere la sentenza del Tar Sardegna sul ricorso presentato dal comitato Non bruciamoci il futuro, Zero Waste Sardegna e i comuni di Olzai, Sarule,...

28 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Si dovrà aspettare la fine di novembre per avere la sentenza del Tar Sardegna sul ricorso presentato dal comitato Non bruciamoci il futuro, Zero Waste Sardegna e i comuni di Olzai, Sarule, Gavoi e Arzana sull'aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti che potrebbe ribaltare l’ultimo giudizio del Consiglio di Stato sull'inceneritore di Tossilo. Il comitato Non bruciamoci il futuro continua a portare avanti la battaglia opponendosi in tutti i modi democratici per contrastare l'arroganza dei decisori politici pur affrontando esorbitanti costi di giustizia. Per questo hanno indetto una pubblica assemblea per venerdì 3 alle ore 17 nelle caserme Mura per portare a raccolta cittadini e amministratori locali e programmare nuove azioni legali contro il nuovo inceneritore. «Ci sono contraddizioni incomprensibili tra la sentenza del Tar Sardegna che bloccava l'inceneritore e quella del Consiglio di Stato che lo ha risuscitato – si legge nella nota stampa del comitato – Contraddizioni che sarebbe necessario approfondire come lettura delle normative riguardanti il mancato aggiornamento del vecchio Piano regionale dei rifiuti del 2008 per il quale la Regione era stata sottoposta a procedura di infrazione da parte dell’Ue. Il CdS sostiene incomprensibilmente che il Piano non era scaduto in quanto la direttiva 2008/98/CE prevede l’aggiornamento “dopo 6 anni dall'emanazione”laddove invece il testo della direttiva recita che i Piani “siano valutati almeno ogni 6 anni”. Il CdS elude il senso dell'avverbio che invece è fondamentale per la comprensione delle norme in materia e che ha lasciato la programmazione regionale, per oltre 2 anni, nel caos generale. Appare incongruente anche la valutazione sulle emissioni che il CdS valuta come accettabili in quanto sotto i limiti di legge. In realtà, come dichiarato nell’Aia rilasciata dalla provincia di Nuoro, si avrà un peggioramento del quadro emissivo del nuovo inceneritore in rapporto all’aumento delle quantità incenerite che passeranno da 36.300 ton/anno autorizzate alle 60.000 ton/anno previste. Le nostre perplessità permangono sulle irregolarità dell'approvazione del nuovo impianto e il reale aumento del rischio tumori».



La Sanità malata

Il buco nero dei medici di famiglia: in Sardegna ci sono 544 sedi vacanti

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative