La Nuova Sardegna

Nuoro

Cpr, l’Unione dei Comuni sta con Succu

I rappresentanti del territorio: «La scelta del sindaco è un atto di sensibilità e strategia politica»

05 novembre 2017
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MACOMER. Sulla gestione della realtà migratoria nel territorio del Marghine intervengono con una nota i sindaci dei comuni di Birori, Borore, Bortigali, Lei, Noragugume, Silanus e Sindia. «Già dai primi mesi del 2016 i sindaci del Marghine, consapevoli della complessità e inarrestabilità del fenomeno migratorio si convinsero che occorreva predisporre una linea comune per salvaguardare il loro territorio dai marcati problemi che il fenomeno stava creando in molte zone della Sardegna. Nel momento – si legge nella nota - in cui la Prefettura di Nuoro paventò al sindaco di Macomer la possibilità che il dismesso carcere di massima sicurezza potesse essere adibito a Centro di Accoglienza Straordinaria, così come l'ex Hotel Nuscadore di Birori, i sindaci dell'Unione dei Comuni del Marghine opponendosi fortemente a tale ipotesi, ritenuta deleteria per il territorio e poco dignitosa per i rifugiati, optarono con ampia maggioranza di aderire allo Sprar.

Questa soluzione, a differenza dei Cas risultava, grazie al sistema di microaccoglienza diffusa e all'operatività della clausola di salvaguardia, l'unica in grado di tutelare il territorio. Tuttavia fu chiaro a tutti che le Prefetture, dinanzi ad un eccessivo aumento di sbarchi, avrebbe potuto procedere all'apertura di un Cas anche nei territori che avevano aderito al sistema Sprar. Occorreva quindi trovare una soluzione per porre al riparo l'intero territorio, soluzione che è stata perspicacemente individuata dal sindaco Antonio Succu allorchè ha abilmente saputo negoziare l'imposta apertura del Cpr con la garanzia della piena ed incondizionata operatività della clausola di salvaguardia di tutti i comuni del Marghine scongiurando il pericolo di apertura dei Cas». I sette sindaci firmatari della nota “riconosciamo al Sindaco Succu di aver avuto l'abilità e la sensibilità di subordinare l'imposta apertura nell'ex carcere di Macomer di un Cpr alla condizione non negoziabile che nel Marghine non venisse istituito alcun Cas e ciò a prescindere dall'adesione o meno dei singoli comuni alla rete Sprar. Per tale ragione - conclude la nota – nell’assoluta convinzione della scelta operata dal Sindaco di Macomer si rappresenti un atto di grande sensibilità e strategia politica nonché un valido esempio di gestione seria e concreta della realtà migratoria con importanti ripercussioni positive sia di carattere sociale che economico per le nostre comunità». (p.m.s.)



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