La Nuova Sardegna

Nuoro

Apicultura in crisi, annus horribilis per la Baronia

di Sergio Secci
Apicultura in crisi, annus horribilis per la Baronia

La siccità ha danneggiato la produzione di miele sardo Tore Guiso: «Il raccolto del 2017 è calato anche del 70%»

08 novembre 2017
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SINISCOLA. Anche il mondo degli apicultori è in crisi a causa della terribile siccità che ha colpito la Sardegna, la produzione di miele come hanno fatto notare tanti produttori isolani nel 2017, dovrebbe attestarsi intorno ad un terzo di quella ottenuta l’anno precedente già considerato un annus horribilis per un calo del 50% sul 2016.

Anche nel settore nordest della Sardegna l’assenza di piogge nel periodo primaverile ha ridotto il raccolto, dopo la bella fioritura di asfodelo a febbraio-marzo, si sperava nella raccolta del millefiori e del miele di eucaliptus ma sono pochi produttori, a seconda delle dislocazione delle arnie, sono riusciti a raccogliere i frutti sperati. «La situazione degli apicoltori baroniesi non è diversa dal resto dell’isola – dice il presidente dell’associazione apicoltori Sardegna Tore Guiso – Il contesto è a dire poco drammatico, e oltre alle ormai note patologie che interessano l’alveare con le conseguenti spese per la cura delle famiglie da parte degli apicoltori, si è aggiunta una stagione siccitosa che ha abbassato la produzione di miele anche con punte del 70% in meno. Abbiamo poi rilevato una moria di alveari che arriva in alcuni casi sino al 40-45% – prosegue – È evidente quindi che gli apicoltori isolani e baroniesi in particolare, non attraversano un buon momento. Una boccata di ossigeno è arrivata per fortuna dalla Regione che ha stanziato 500mila euro per il comparto». Si tratta di uno stanziamento per all’acquisto di mezzi di trasporto per la movimentare le arnie ed effettuare il cosiddetto nomadismo, acquisto di sciami, nuclei, famiglie e api regine». Una bella notizia per gli apicoltori che lenisce almeno in parte i dispiaceri di quest’anno senza piogge, temperature folli e malattie. Eppure il miele prodotto in Sardegna, tira molto sul mercato perché in Sardegna, le api pascolano principalmente in terreni privi di trattamenti antiparassitari. «Gran parte delle api attinge dalla macchia mediterranea lontana dalle strade, o pascoli dove non vengono usati pesticidi – conclude Guiso – Noto comunque che malgrado le difficoltà, sta aumentando il numero degli apicoltori, la maggior parte dei quali hobbisti, e si intravede qualche piacevole realtà che opera anche nel settore del biologico, un mercato molto appetito ed in continua espansione viste le richieste che arrivano da ogni parte d’italia».

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