La Nuova Sardegna

Nuoro

L’Unione dei Comuni di Barbagia: «Piano neve, la Regione è muta»

di Michela Columbu
L’Unione dei Comuni di Barbagia: «Piano neve, la Regione è muta»

Lodine, dopo l’emergenza dell’anno scorso chiesto un incontro con l’assessore all’Ambiente, Spano Arbau: «L’inverno da noi è iniziato, non resta tanto tempo per parlare di risorse da mettere in campo»

10 novembre 2017
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LODINE. Dal 20 settembre 2017 nella posta elettronica certificata dell’assessorato all’Ambiente in Regione giace una mail mandata dai sindaci dell’Unione Barbagia. Un messaggio che però è rimasto inevaso e che a tutt’oggi sembra essere dimenticato nei meandri informatici dell’Ente. Una richiesta di confronto con i vertici competenti e con la stessa Donatella Spano, in vista della stagione invernale. Poche semplici righe dove si chiede alla titolare all’Ambiente un incontro per valutare la fattibilità di un progetto che riguarda l’emergenza che si può venire a creare in caso di abbondanti precipitazioni nevose. Un piano territoriale di pronto intervento, ideato in seno all’Unione Comuni, per fare in modo che il territorio non rimanga bloccato come invece è successo a gennaio quando diverse comunità hanno dovuto affrontare l’emergenza. A inviare la richiesta è stato il presidente dell’Unione dei Comuni Efisio Arbau, primo cittadino di Ollolai, dove la neve ha provocato non pochi disagi. Arbau già a metà settembre aveva sollecitato pubblicamente la costituzione di un tavolo di programmazione territoriale con la partecipazione dei vertici regionali competenti. «Un piano neve per territori ad alta vocazione agricola e con la necessità di avere strade libere ed efficienti anche durante una grossa nevicata è qualcosa di fondamentale – spiega il presidente – e non possiamo farlo senza la partecipazione degli uffici cagliaritani, soprattutto con quelli che hanno il compito di coordinare gli interventi». Quello che preme ai sindaci barbaricini è il fatto che ormai l’inverno è arrivato e la prima nevicata, tre giorni fa, ha già imbiancato le cime del Gennargentu. «Non resta tanto tempo quindi per sederci a un tavolo e capire come le risorse possono essere messe in campo senza per forza dover risarcire dopo l’immane sforzo dei singoli comuni, con cifre che risultano ben più alte di quelle legate invece a una seria programmazione» spiega ancora Arbau. A inizio settembre infatti la Regione ha assegnato le risorse, in base alle spese sostenute, ai Comuni che hanno fronteggiato le calamità naturali di gennaio. «Occorre invertire questa logica di rincorsa delle emergenze e provare a prevederle – conclude il primo cittadino di Ollolai –. Nel nostro bilancio comunale stanziamo ogni anno 10mila euro per sgombrare le strade e spargere il sale. Soldi che a inizio 2017 si sono andati a sommare a quelli straordinari che abbiamo chiesto alla Regione, 18mila euro con i quali abbiamo dovuto fronteggiare l’extra. Intervenendo su tutto il territorio e coordinandoci anche con gli altri sindaci per non lasciare sola nemmeno un’azienda». Il messaggio è chiaro e secondo l’Unione da attuare subito: «È importante confrontarsi per programmare con chi abita il territorio ed è abituato a fronteggiare l’emergenza, lasciando infine in mezzi preposti nella disponibilità dei paesi».

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