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Tavolo tecnico a Cagliari per il caso usi civici in costa

di Cecilia Fontanesi
Tavolo tecnico a Cagliari per il caso usi civici in costa

OROSEI. Terreni ad uso civico nelle frazioni di Cala Liberotto, Sos Alinos e Sas Linnas Siccas: una grana da risolvere con mille proprietari, “abusivi a loro insaputa” in attesa di risposte concrete....

11 novembre 2017
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OROSEI. Terreni ad uso civico nelle frazioni di Cala Liberotto, Sos Alinos e Sas Linnas Siccas: una grana da risolvere con mille proprietari, “abusivi a loro insaputa” in attesa di risposte concrete. Lunedì a Cagliari negli uffici del Commissariato per gli usi civici Sardegna si è tenuto un incontro a cui hanno presenziato oltre al commissario, Cristina Ornano, il sindaco di Orosei, Nino Canzano i rappresentanti dell’assessorato Enti Locali e dell’Ufficio tutela del paesaggio di Nuoro, Argea e i rappresentanti delle Sovraintendenze ai beni architettonici di Nuoro-Sassari e Cagliari e i rispettivi avvocati.

«Tutti gli enti presenti all’incontro di lunedì si dovranno esprimere sulle problematiche di questo caso» commenta il sindaco di Orosei Nino Canzano che aggiunge: «è un loro impegno fornire delle risposte in particolare sulla continuità degli atti a suo tempo stipulati dal comune, sulla valutazione dell'irreversibile modifica dei luoghi e sulla valutazione di tipo urbanistico sulle concessioni».

Intanto è in programma un tavolo tecnico fra il comune di Orosei e Argea che partirà da lunedì prossimo. «Si valuterà sulle carte la reale sussistenza degli usi civici. Mentre un nuovo incontro alla presenza di tutte le parti si terrà lunedì prossimo per valutazioni comuni» è la conclusione il sindaco di Orosei. Si dovrà valutare la documentazione, già visionata, prodotta dal tavolo tecnico del comune che comproverebbe l’insussistenza, per alcune porzioni del territorio, assoggettate al regime dell’uso civico.

I circa mille proprietari (quasi tutti nuoresi) residenti nelle abitazioni costruite nelle località costiere chiedono a Comune e Regione che gli usi civici vengano trasferiti nell’oasi ambientale di Biderosa. Stanchi di una situazione paradossale a settembre hanno minacciato di sospendere il pagamento dell’Imu e di chiedere la restituzione delle somme versate negli anni passati.



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