La Nuova Sardegna

Nuoro

«Basta con gli scippi» Il Comune contro la chiusura dell’Inps

di Paolo Maurizio Sechi
«Basta con gli scippi» Il Comune contro la chiusura dell’Inps

Il sindaco di Macomer, Succu, elenca i tanti tagli ai servizi  Marghine e Planargia non avrebbero i requisiti previsti

12 novembre 2017
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MACOMER. «Pensavamo di aver messo in sicurezza la sede Inps concedendo i locali dell'ex tribunale ma ad uno Stato sempre più impietoso non basta nemmeno questo». Il sindaco di Macomer Antonio Succu si schiera contro la ventilata soppressione della sede dell’istituto.

Nel piano di razionalizzazione che prevede la chiusura degli sportelli Inps, rientrano anche gli uffici dell'istituto previdenziale del centro del Marghine. Secondo il piano di dimensionamento proposto dalla Direzione generale per la solita legge dei numeri stabilita dal ministero dell’Economia, sono cinque gli sportelli dell'istituto in provincia di Nuoro che non avrebbero i requisiti come il bacino di utenza che dovrebbe essere di 60mila abitanti. Oltre a quello di Macomer sono a rischi di chiusura anche gli sportelli di Gavoi, Sorgono, Siniscola e Lanusei anche se quest'ultimo, con la nuova sede inaugurata nei giorni scorsi, dovrebbe mantenere la sua autonomia anche grazie al bacino di utenza di circa 58mila abitanti. Se venisse approvato il decreto attuativo l'agenzia di Macomer, con i suoi cinque dipendenti rischia quindi la soppressione o nella migliore delle ipotesi rischia di essere trasformato in un semplice punto d’ascolto. «Il nostro bacino di utenza compresa la Planargia e i territori confinanti ha difficoltà ad arrivare al nuovo standard ministeriale di 60mila abitanti, una asticella troppo alta che può andare bene per aree metropolitane» commenta amareggiato Succu che aggiunge: «Il 17 sarò a Cagliari con gli altri sindaci delle sedi a rischio per difendere questo importante presidio ed evitare disagi alle popolazioni e difendere i posti di lavoro della sede di Macomer».

Allo scippo si aggiungerebbe la beffa: quando diversi anni fa si paventò il trasferimento della sede Inps di Macomer l'amministrazione comunale decise di trasformare gli ex uffici giudiziari, rimasti vuoti dopo la soppressione della sede staccata del Tribunale di Oristano, in cittadella amministrativa e il primo servizio ad essere trasferito fu proprio quello dell'Inps dagli uffici in locazione in viale Santa Maria. Ora in città si teme l’ennesimo scippo che va ad aggiungersi al la chiusura del carcere mandamentale, della sezione staccata del tribunale di Oristano, della tenenza della Guardia di Finanza trasferita a Bosa e infine alo smantellamento del distaccamento della Polizia ferroviaria nella stazione delle Ferrovie dello Stato. La mancanza in città di questi presidi ha creato molti disagi non solo ai cittadini macomeresi ma a tutto il territorio, compresi quelli confinanti. Insomma lo stato di disarmo del territorio, già provato dalla crisi con la chiusura soprattutto delle fabbriche dello storico comparto tessile e abbondantemente spogliato e impoverito dei servizi potrebbe, quindi, subire una ulteriore mazzata con la soppressione degli uffici dell'Inps e quella, anch’essa probabile, della Agenzia delle entrate che potrebbe essere ospitata nella cittadella amministrativa.

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