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Murgia riconfermato alla guida della Confapi
POSADA. Mirko Murgia imprenditore del settore turistico- alberghiero di Posada, è stato confermato alla guida di Confapi Sardegna per i prossimi tre anni.Un voto all’unanimità del consiglio direttivo...
12 novembre 2017
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POSADA. Mirko Murgia imprenditore del settore turistico- alberghiero di Posada, è stato confermato alla guida di Confapi Sardegna per i prossimi tre anni.
Un voto all’unanimità del consiglio direttivo regionale al termine dell’assemblea di Cagliari. Sono stati eletti anche i 25 componenti, rappresentanti delle imprese associate in massima parte giovani che rappresentano nuova linfa per l’associazione Mirko Murgia, 40 anni subito dopo l’elezione, ha ripercorso le azioni che sono state messe in campo dall’associazione negli ultimi anni e la presenza ai tavoli istituzionali: «Abbiamo partecipato alla stesura del piano energetico regionale, che sono convinto aprirà spazi di investimento e di profitto per le nostre imprese sull’efficientamento energetico – dice – sul progetto di metanizzazione della Sardegna, sull’uso intelligente delle rinnovabili - ha sottolineato il presidente - abbiamo partecipato attivamente alla cabina di regia del piano triennale per l’internazionalizzazione della Regione e ne abbiamo fatto tesoro per costruire un brillante progetto per le nostre imprese, partecipiamo alla programmazione e al monitoraggio dei fondi comunitari destinati allo sviluppo economico e al lavoro e abbiamo dato il nostro contributo sulla legge urbanistica regionale, cercando di proporre soluzioni di equilibrio fra la tutela delle risorse ambientali e lo sviluppo economico». Il presidente ha le idee chiare anche per il futuro e in particolare, sulla necessità di concentrare l’attenzione trascurati e ignorati.
«Nel Sassarese per esempio, c’è in campo il rilancio del polo industriale di Porto Torres e dell’aeroporto di Alghero, il ruolo dell’ area metropolitana o ancora la Sardegna Centrale, su cui gli strumenti di finanza pubblica non possono essere sufficienti a definire un modello di sviluppo che sconta carenze infrastrutturali e nuova classe imprenditoriale». E ancora il Sulcis, «che paga negli animi delle persone più che nelle dinamiche economiche un processo di industrializzazione maldestramente supportato dalle politiche pubbliche negli ultimi anni. Occorre un piano straordinario per il turismo – conclude Mirko Murgia – che permetta di realizzare posti letto in un territorio che non potrà mai svilupparsi fino a che non ci sarà la possibilità di alloggiarvi». (s.s.)
Un voto all’unanimità del consiglio direttivo regionale al termine dell’assemblea di Cagliari. Sono stati eletti anche i 25 componenti, rappresentanti delle imprese associate in massima parte giovani che rappresentano nuova linfa per l’associazione Mirko Murgia, 40 anni subito dopo l’elezione, ha ripercorso le azioni che sono state messe in campo dall’associazione negli ultimi anni e la presenza ai tavoli istituzionali: «Abbiamo partecipato alla stesura del piano energetico regionale, che sono convinto aprirà spazi di investimento e di profitto per le nostre imprese sull’efficientamento energetico – dice – sul progetto di metanizzazione della Sardegna, sull’uso intelligente delle rinnovabili - ha sottolineato il presidente - abbiamo partecipato attivamente alla cabina di regia del piano triennale per l’internazionalizzazione della Regione e ne abbiamo fatto tesoro per costruire un brillante progetto per le nostre imprese, partecipiamo alla programmazione e al monitoraggio dei fondi comunitari destinati allo sviluppo economico e al lavoro e abbiamo dato il nostro contributo sulla legge urbanistica regionale, cercando di proporre soluzioni di equilibrio fra la tutela delle risorse ambientali e lo sviluppo economico». Il presidente ha le idee chiare anche per il futuro e in particolare, sulla necessità di concentrare l’attenzione trascurati e ignorati.
«Nel Sassarese per esempio, c’è in campo il rilancio del polo industriale di Porto Torres e dell’aeroporto di Alghero, il ruolo dell’ area metropolitana o ancora la Sardegna Centrale, su cui gli strumenti di finanza pubblica non possono essere sufficienti a definire un modello di sviluppo che sconta carenze infrastrutturali e nuova classe imprenditoriale». E ancora il Sulcis, «che paga negli animi delle persone più che nelle dinamiche economiche un processo di industrializzazione maldestramente supportato dalle politiche pubbliche negli ultimi anni. Occorre un piano straordinario per il turismo – conclude Mirko Murgia – che permetta di realizzare posti letto in un territorio che non potrà mai svilupparsi fino a che non ci sarà la possibilità di alloggiarvi». (s.s.)
