Ammortizzatori sociali in deroga, emendamento di Piras
MACOMER. Il deputato di Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista Michele Piras dopo l’appello alla Regione e all’Inps per risolvere rapidamente il grave problema dei lavoratori rimasti fuori...
14 novembre 2017
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MACOMER. Il deputato di Articolo 1 Movimento Democratico e Progressista Michele Piras dopo l’appello alla Regione e all’Inps per risolvere rapidamente il grave problema dei lavoratori rimasti fuori dall’assegnazione degli ammortizzatori sociali in deroga del centro Sardegna, ora con un emendamento alla legge di bilancio in Senato interviene in favore dei lavoratori sardi delle aree di crisi complesse.
«Mi auguro la più ampia convergenza delle forze politiche e delle rappresentanze sarde in Parlamento per un impegno urgente, efficace e unitario. Sto lavorando – spiega in una nota stampa il deputato Michele Piras – ad un emendamento che il mio gruppo depositerà in Senato, del valore di 60 milioni di euro da assegnare alle casse dell’Inps per riconoscere ai 1900 lavoratori sardi delle aree complesse, finora esclusi, gli ammortizzatori sociali in deroga. Chiedo con forza, tuttavia, che i circa cinquecento lavoratori rimasti tagliati fuori a dicembre dagli ammortizzatori cui hanno diritto, vengano immediatamente riammessi, utilizzando gli avanzi di cassa già esistenti nelle disponibilità dell’Inps. Sarebbe infatti incomprensibile se il Governo centrale o l’istituto di previdenza Inps mettessero tutti in un unico calderone invece che iniziare dalle risorse che già ci sono e da chi è rimasto ingiustificatamente escluso da procedure di selezione ed informazione troppo rapide e poco pubblicizzate. Un atteggiamento di questo tipo – conclude la nota del deputato di Art.1 Mdp – rischierebbe di mettere in contrapposizione le persone generando un pericoloso conflitto del quale nessuno avverte il bisogno».
Intanto si aspettano risposte concrete da parte della Regione Sardegna e Inps per l’attesa riapertura dei termini per le domande dei centotrenta lavoratori della Sardegna centrale, soprattutto dell’ex comparto tessile di Macomer, Ottana e Siniscola, rimasti fuori ormai un anno fa dall'assegnazione degli ammortizzatori sociali in deroga. Si tratta in particolare di lavoratori in età avanzata troppo giovani però per andare in pensione ma troppo vecchi per lavorare che purtroppo da troppo tempo versano con le loro famiglie in precarie condizioni sociali. (p.m.s.)
«Mi auguro la più ampia convergenza delle forze politiche e delle rappresentanze sarde in Parlamento per un impegno urgente, efficace e unitario. Sto lavorando – spiega in una nota stampa il deputato Michele Piras – ad un emendamento che il mio gruppo depositerà in Senato, del valore di 60 milioni di euro da assegnare alle casse dell’Inps per riconoscere ai 1900 lavoratori sardi delle aree complesse, finora esclusi, gli ammortizzatori sociali in deroga. Chiedo con forza, tuttavia, che i circa cinquecento lavoratori rimasti tagliati fuori a dicembre dagli ammortizzatori cui hanno diritto, vengano immediatamente riammessi, utilizzando gli avanzi di cassa già esistenti nelle disponibilità dell’Inps. Sarebbe infatti incomprensibile se il Governo centrale o l’istituto di previdenza Inps mettessero tutti in un unico calderone invece che iniziare dalle risorse che già ci sono e da chi è rimasto ingiustificatamente escluso da procedure di selezione ed informazione troppo rapide e poco pubblicizzate. Un atteggiamento di questo tipo – conclude la nota del deputato di Art.1 Mdp – rischierebbe di mettere in contrapposizione le persone generando un pericoloso conflitto del quale nessuno avverte il bisogno».
Intanto si aspettano risposte concrete da parte della Regione Sardegna e Inps per l’attesa riapertura dei termini per le domande dei centotrenta lavoratori della Sardegna centrale, soprattutto dell’ex comparto tessile di Macomer, Ottana e Siniscola, rimasti fuori ormai un anno fa dall'assegnazione degli ammortizzatori sociali in deroga. Si tratta in particolare di lavoratori in età avanzata troppo giovani però per andare in pensione ma troppo vecchi per lavorare che purtroppo da troppo tempo versano con le loro famiglie in precarie condizioni sociali. (p.m.s.)
