La Nuova Sardegna

Nuoro

Spari nella notte contro il negozio di un marocchino

di Sergio Secci
Spari nella notte contro il negozio di un marocchino

Posada, pesante intimidazione nella centralissima via Gramsci: "Siamo in Sardegna dal 1977, mai avuto un problema con nessuno"

16 novembre 2017
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POSADA. Tre colpi di pistola sparati contro la vetrina e la finestra del negozio di biancheria per la casa che si affaccia sulla centralissima via Gramsci. Pesante intimidazione lunedì notte, durante la sciagurata partita dell’Italia, ai danni di un commerciante 60enne di origine marocchina gestore dell’esercizio commerciale. Gli spari, esplosi ad altezza d’uomo forse dall’interno di un auto in corsa, hanno provocato due grossi fori nella serranda e nella vetrina principale, mentre il terzo proiettile, dopo aver forato la tapparella e il vetro di una finestra, è finito su un muro rimbalzando all’interno.

A parte le vetrate, non si sono registrati altri danni anche perché a quell’ora, Mostafa Abou El Khir si trovava già nella sua abitazione, poco distante. «Erano le 22,30 di lunedì quando abbiamo sentito tre colpi in rapida successione – ha raccontato il commerciante –. Abbiamo pensato a dei petardi e solo la mattina alla riapertura del negozio abbiamo visto i fori dei proiettili».

Mostafa si è presentato nel commissariato di polizia per segnalare l’accaduto e nel suo negozio, oltre agli agenti dell’anticrimine, sono arrivati gli esperti della Scientifica che hanno accertato che a sparare è stata una pistola. Sul posto non sono stati ritrovati bossoli.

«Sono in Sardegna dal 1977 – ha aggiunto il commerciante – prima risiedevo a San Gavino nel comune di Budoni e poi ci siamo trasferiti a Posada. Abbiamo aperto il negozio di articoli per la casa e biancheria la scorsa estate e non abbiamo mai avuto problemi con nessuno».

Difficile ipotizzare che possa essersi trattato di un gesto di odio razziale, perché le folta comunità nordafricana che vive a Posada si è ben integrata e non ha mai fatto parlare di se. «Si tratta di un atto vile che condanniamo con forza – ha detto il sindaco Roberto Tola – . Le famiglie marocchine sono a Posada da una trentina d’anni e non c’è mai stato nessun problema con la gente del posto che si è sempre dimostrata accogliente. Credo che razzismo e intolleranza con questo gesto c’entrino poco». Gli unici episodi che nell’ultimo decennio hanno riguardato la popolazione marocchina di Posada sono stati il furto di un furgone carico di biancheria poi ritrovato bruciato nel Supramonte e un incendio di un’auto.
 

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