La Nuova Sardegna

Nuoro

Orani, la storia del paese ricostruita con i cognomi

di Michela Columbu
Orani, la storia del paese ricostruita con i cognomi

Nell’Ottocento famiglie di nobili, preti e avvocati ma anche una via degli orefici  Un grande mosaico a ritroso grazie agli studi del consigliere comunale Rita Niffoi

17 novembre 2017
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ORANI. Cadello, Carta, Delitala, Satta, Siotto, Semidei, Bratzu, Bucoli, Barboni, Capula, Devarca. Sono una piccolissima parte del lungo elenco di cognomi oranesi che hanno scritto la storia del paese. Scoprire cosa abbia generato il quadro economico, sociale e culturale del paese fino 1900, è stato possibile grazie alla ricostruzione di un grande mosaico a ritroso nella storia su iniziativa dell’amministrazione guidata da Antonio Fadda e ancora grazie agli studi di Rita Niffoi consigliere comunale che ha incoraggiato anche l’approfondimento sui caduti oranesi della Grande Guerra. Sede di marchesato dal 1500 fino al 1800, il ruolo di Orani si può capire dalla presenza di palazzi storici appartenuti ad importanti famiglie, ma anche dal vasto patrimonio di edifici religiosi, e dalla presenza di grandi artisti a arricchirne gli interni. Interessanti le vicende della nobiltà locale, come ad esempio gli Angioj, che ottennero il titolo dal Re di Spagna nel 1600. Erano una famiglia potente con casa nel quartiere di Santa Croce. Occupano ruoli politici, alcuni diventano preti, fino a che all’inizio del 1900 il ceppo nobiliare si estingue.

«Da questo grande mosaico abbiamo osservato che puntavano ad avere in famiglia preti e avvocati. I primi perché i beni di famiglia andavano sotto la protezione della Chiesa ottenendo l’esenzione dalle imposte. I secondi perché era importante conoscere le carte – spiega Rita Niffoi –. Ma non solo: a Orani esisteva una Via degli Orefici, che ci racconta quindi che probabilmente l’arte orafa era un’attività diffusa e importante. Siamo poi risaliti ad esempio alle origini dei catalani Cadello e dei nobili Carta estinti nell’800. I Delitala originari di Bolotana, o i Siotto arrivati a Orani nell’800».

Una delle famiglie più influenti è stata senza dubbio quella dei Semidei. Erano mercanti corsi arrivati nel ‘700, a Orani e nel territorio commerciavano di tutto. Questo si evince da alcuni inventari, e da la misura di che genere di merci acquistassero allora le popolazioni barbaricine. I Semidei di contro, erano anche esportatori di formaggio e questo è certificato dal ritrovamento di alcuni contratti di fornitura, tanto che Orani era un punto di raccolta per pastori che arrivavano persino da Orune. Un discorso a parte meritano poi i medici. Ad esempio Giovanni Antonio Boini, venuto da Nizza, sposa a inizio ‘800 una giovane della famiglia dei Semidei fatta venire a posta dalla Corsica. Di questa giovane è possibile addirittura immaginarne le sembianze perché troviamo le caratteristiche fisiche descritte nel lasciapassare rilasciato dalle autorità francesi: «alta 1,50, capelli castani, e una cicatrice sulla fronte». Nel 1840 arriva a Orani il medico Felice Ordioni nato a Zante, che diverrà Sindaco e andrà via nel 1876. Ma le curiosità, a spulciare negli archivi sono tante: come il tale oranese Lorenzo Magnifico nel '700, un soprannome quindi che diviene nome. O Fioravante Fioravanti, il primo mercante venuto dalla Corsica che apre il primo negozio con formale autorizzazione nel 1745.

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