La Nuova Sardegna

Nuoro

Inceneritore, sit-in ambientalista il giorno della sentenza del Tar

di Paolo Maurizio Sechi
Inceneritore, sit-in ambientalista il giorno della sentenza del Tar

Non bruciamoci il futuro e Zero Waste attenderanno a Cagliari la decisione sul loro ricorso Nuove accuse alla Regione: violate le norme, il piano dei rifiuti non è stato assoggettato alla Vas

23 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Continua la battaglia delle associazioni ambientaliste sarde contro il nuovo piano regionale dei rifiuti. In concomitanza con l’udienza del Tar che dovrà pronunciarsi mercoledì 29 novembre sul ricorso presentato dal Comitato Non bruciamoci il futuro di Macomer (insieme con l’associazione Zero Waste Sardegna e dai Comuni di Sarule, Olzai, Gavoi e Arzana) contro il piano regionale dei rifiuti è stato organizzato un sit-in in piazza del Carmine a Cagliari al quale parteciperanno cittadini, comitati e associazioni che in questi anni si sono battuti contro inceneritori e discariche, chiedendo alla Regione di orientarsi verso l’economia circolare, come indicato dall’Unione Europea, e di investire le risorse nel riuso, recupero e riciclo di tutti i materiali post consumo.

Diverse le motivazioni che hanno portato il comitato Nbf, Zero Waste e i comuni di Sarule, Gavoi, Olzai e Arzana a presentare il ricorso al Tar contro il nuovo Piano regionale dei rifiuti che riepilogano in una nota stampa: «Il nuovo Piano non è stato assoggettato a Vas, Valutazione ambientale strategica e la stessa procedura di assoggettabilità a Vas posta in essere dalla Regione presenta marcati e plurimi profili di illegittimità. Gli enti locali e i cittadini portatori di interesse sono stati esclusi dalla partecipazione alle nuove scelte dell’aggiornamento del Piano contrariamente a quanto previsto dalla normativa di vigente – si legge nella nota congiunta –. Le modalità del tutto riservate e prive di qualsiasi coinvolgimento degli enti locali e dei soggetti interessati con cui era stato predisposto l’aggiornamento del Piano e la scelta di evitare la Vas rappresentano l’ennesimo grave atto antidemocratico con cui gli apparati politici e amministrativi della Regione hanno gestito la vicenda, scelte che si aggiungono in maniera irresponsabile alle decisioni che negli anni hanno mortificato la volontà di partecipazione di associazioni, enti locali e cittadini».

«L’intera procedura di aggiornamento del Piano, e le numerose illegittimità che a nostro avviso le accompagnano, dimostrano come la giunta regionale abbia continuato a perseguire una strategia di totale e colpevole chiusura nei confronti dei soggetti interessati chiamati a vario titolo a svolgere un ruolo nel sistema regionale dei rifiuti». Il Comitato Nbf e Zero Waste auspicano che il tribunale amministrativo regionale accolga le motivazioni del ricorso per aprire una nuova fase che garantisca il diritto dei cittadini di partecipare alle scelte che incidono sulla qualità della loro vita, sulla salute e la salubrità del territorio.



In Primo Piano
Politica

Sanità, liste d’attesa troppo lunghe La Regione: «Faremo interventi strutturali»

Le nostre iniziative