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L’evento “Ojos e coro” tra teatro e musica

DORGALI. Ritorna “Ojos e coro”, la manifestazione curata dall’associazione Coro Prama’e seda che ogni anno convoglia a Cala Gonone gli amanti del canto corale. La manifestazione giunta alla IX...

25 novembre 2017
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DORGALI. Ritorna “Ojos e coro”, la manifestazione curata dall’associazione Coro Prama’e seda che ogni anno convoglia a Cala Gonone gli amanti del canto corale. La manifestazione giunta alla IX edizione rappresenta un atteso e importante appuntamento per la comunità. Prenderà il via domenica alle 18,30 nel Cine-teatro Arena di Cala Gonone. “Ojos e coro” in passato ha ospitato diverse realtà musicali regionali e della penisola riscuotendo sempre un ottimo successo e apprezzamento da parte del pubblico. Nelle precedenti edizioni sono stati ospiti formazioni musicali come “I Crodaioli” di Bepi de Marzi, Coro Valle Fiorita di Cedera, Coro di Nuoro, Su Nugoresu di Tonino Puddu, Cordas e Cannas, Istentales, tenore Remunnu’e Locu, tenore Santa Lulla e altri ancora. Dalla scorsa edizione la manifestazione ha mutato formula ed è diventata tematica, seguendo un percorso di ricerca e sperimentazione. Anche quest’anno musica corale e strumentale si incontreranno col teatro e la letteratura.

“I custodi del tempo” è il titolo dello spettacolo che andrà in scena domenica e sarà basato sulla lettura di brani scelti dal romanzo “ Passavamo sulla terra leggeri” di Sergio Atzeni che tratteggia con toni epici e leggendari l’epopea del popolo sardo dal suo insediamento nell’isola sino alla perdita della libertà a seguito della conquista spagnola. La lettura e la regia saranno affidati a Giovanni Carroni, mentre il coro interagirà con gli strumenti nel commento sonoro che fungerà da colonna sonora. La parte strumentale sarà eseguita dal Quartetto Elikes composto dalla seguente formazione: pianoforte Gianpaolo Selloni, contrabasso Pierluigi Manca, sax Emanuele Contis, batteria Andrea Serra.

«Questo adattamento teatrale – spiegano gli organizzatori – è un tentativo del Coro Prama’e seda di allargare i suoi orizzonti e di passare dal “raccontarci” al “raccontare” uscendo da uno stile autoreferenziale e fine a se stesso. Il progetto nasce dall’idea di fondo che la cultura popolare non sia un corpo da tenere imbalsamato ma un organismo vivo che deve perciò dialogare. La realizzazione di questo progetto – concludono gli organizzatori – è stata resa possibile grazie al lavoro del direttore Giampaolo Selloni che ha composto tutte le musiche». (n.mugg.)

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