La Nuova Sardegna

Nuoro

A Lanusei un nuovo processo per finti incidenti: 17 imputati

di Giusy Ferreli
A Lanusei un nuovo processo per finti incidenti: 17 imputati

Presunto raggiro da 100mila euro ai danni delle compagnie assicurative. In aula il 20 dicembre L’inchiesta della guardia di finanza risale all’agosto del 2016 e si snoda tra l’Ogliastra e Cagliari  

07 dicembre 2017
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LANUSEI. La truffa dalle assicurazioni è un filone gettonato nelle aule di giustizia ogliastrine. Non si sono ancora chiusi i procedimenti a carico di un gruppo di Ilbono, accusato di aver messo in piedi un giro di finti sinistri, che il tribunale di Lanusei si appresta a celebrarne un altro. Questa volta gli imputati sono 17 e devono rispondere di decine di incidenti fasulli denunciati per un raggiro che, secondo gli inquirenti, ammonterebbe almeno a 100mila euro. Il processo si è aperto l’11 ottobre scorso ed è stato subito aggiornato al 20 dicembre.

Il collegio – presidente Giampaolo Piana, a latere Nicole Serra e Fabio Rivellini – ha ammesso le prove del pubblico ministero pm Nicola Giua Marassi e dai difensori, accogliendo la lista dei testi delle parti. Secondo l'accusa a tirare le fila della truffa, smascherata dalla guardia di Finanza nell'agosto del 2016, sarebbero stati Mario Pischedda, di 55 anni di Tortolì, sua moglie Carla Melis, di 42 di Cagliari e Salvatore Serra, di 46 di Tortolì che avrebbero inscenato 23 incidenti fasulli per incassare risarcimenti. Coinvolte altre 14 persone che vivono fra Tortolì, Quartu Sant'Elena, Monserrato, Lotzorai, Santu Lussurgiu e Cagliari. Il dibattimento è alle prime battute mentre, pezzo dopo pezzo, il grande impianto accusatorio contro gli lbonesi si sta sfaldando. I processi incardinati di fronte al giudice monocratico si stanno concludendo in gran parte con sentenze di non colpevolezza. Tra chi, martedì sera, ha brindato all’assoluzione c’è anche un assicuratore del paese. Bernardo Piroddi all’epoca dei fatti aveva 45 anni e sedeva tra i banchi dell’opposizione nel consiglio provinciale dell’Ogliastra sotto l’egida dell’Udc. Rivestiva, inoltre, il ruolo di consigliere comunale. Il suo coinvolgimento nell’inchiesta avviata nel marzo del 2011 dal procuratore Domenico Fiordalisi destò clamore per il suo ruolo pubblico. E di certo l’obbligo di dimora stabilito dal gip non aiutò a mettere a tacere i rumors.

I provvedimenti cautelari a carico di dieci persone (tra cui quattro arresti domiciliari) seguivano di poco l'ondata di patenti false sequestrate nel novembre dell’anno precedente. Tutto questo mentre l'intera Ilbono veniva messa sottosopra da una raffica di perquisizioni congiunte della polizia e dei carabinieri. La vicenda per l’ex esponente politico ogliastrino e altri sette imputati si è conclusa nel migliore dei modi. Con Piroddi, alla dichiarazione di non colpevolezza del giudice Gian Paolo Piana hanno festeggiato anche Amouch Rahal (cittadino marocchino irreperibile) Andrea Argiolas, Sandro Fois, Bruno Ferrai Andrea Urrai, e Mario Antonio Depau e i loro avvocati Paolo Pilia, Mario Solanas e Marcello Caddori. Nessuno di loro però intende commentare il verdetto.

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