La Nuova Sardegna

Nuoro

Sul ponte di Oloè nuovi sbarramenti: cresce la protesta a Oliena

di Nino Muggianu
Sul ponte di Oloè nuovi sbarramenti: cresce la protesta a Oliena

Il Genio militare ha sistemato le barriere su ordine della magistratura Costituito il coordinamento dei comitati locali alle prese con diverse emergenze

08 dicembre 2017
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OLIENA. Nuove barriere sul ponte di Oloè. E riapertura al traffico rimandata sine die. Una situazione diventata ormai insostenibile che, a Oliena, ha portato alla nascita di un coordinamento dei comitati in rappresentanza di diverse zone dell’isola.

«Il Genio militare su ordine della magistratura ha posizionato sul ponte delle nuove strutture» fanno sapere i portavoce del coordinamento che si è riunito i giorni scorsi. Nel primo comunicato dei comitati territoriali, un vero e proprio manifesto della lotta contro le incompiute, si parla del grande fermento che si vive delle diverse zone della Sardegna. «I numerosi problemi legati alla viabilità, allo sviluppo economico e le tante problematiche irrisolte del mondo delle campagne, hanno fatto sì che molti cittadini si siano riuniti per dar vita a movimenti che stimolino l’azione politica e fungano da promotori di iniziative e proposte» si legge nel documento. In quest’ottica il 30 novembre si sono dati appuntamento a Oliena i comitati per la diga di Cumbidanovu di Orgosolo, Torpè, Loculi e Dorgali, il comitato per il ponte di Oloè, il comitato Su Tuvu e il comitato di Monte Pino di Olbia. A prendere la parola è stato Antonio Putzu del comitato per il ponte di Oloè.

Dopo aver ricordato le vicende legate alla chiusura del viadotto, ha ribadito la volontà degli attivisti di lottare perché venga riaperto. Raffaele Muscau, in rappresentanza del comitato di Orgosolo per la diga di Cumbidanovu, ha fatto una sintesi della storia di questa importante opera che interessa vari paesi del nuorese. «A oggi – continua il documento – dopo trenta anni, i lavori sono fermi e non si sa quando potranno riprendere nonostante i circa cinquanta milioni di euro attualmente disponibili». Ospiti della serata i componenti del comitato di Monte Pino di Olbia che hanno denunciano la situazione venutasi a creare dopo l’alluvione del 2013.

A quattro anni da quei tragici giorni, nonostante le promesse della politica, nulla è stato fatto e la strada che collega Olbia a Tempio rimane inesorabilmente chiusa. «Le medesime paradossali situazioni relative a grandi incompiute – continua il documento del coordinamento dei comitati riuniti – vengono denunciate da Michele Ruju, ex sindaco di Loculi, da Cosimo Dessena, del Comitato Su Tuvu di Nuoro, e dall’ex assessore del comune di Dorgali, Pino Lai». Tutti concordi nel sottolineare che a fronte di emergenze come quelle descritte la politica sia assente e come manchi una seria progettualità.

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