La Nuova Sardegna

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:sassari:cronaca:1.16233306:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2017/12/13/news/gli-amici-di-pietro-sanna-lei-ha-raccontato-solo-bugie-1.16233306]]NUORO. East London, quartiere di Canning Town. Sono le 6:05 del 23 giugno 2017 quando una giovane donna di bassa statura cammina velocemente nell'androne di un palazzo. Indossa una parrucca bionda, ha una borsa voluminosa nella mano sinistra, e si ferma poco prima di accedere alla strada principale. Si toglie le sneakers bianche, le ripone nella borsa e le cambia con una paio di scarpe dai tacchi altissimi.

Altre telecamere la riprenderanno in più punti, dimostrando chiaramente la sua presenza (senza più la parrucca) nel quartiere in cui abitava Pietro Sanna nelle ore successive al delitto. In una sequenza appare chiaramente che si tratta di Hasna Begum, la giovane inglese di origini bengalesi che lunedì è stata condannata al carcere a vita per l'omicidio del deejay nuorese, come riportato ieri in esclusiva dalla Nuova Sardegna.

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L'inutile appello. Il filmato, pubblicato nel sito della Polizia Metropolitana di Londra, è uno degli elementi che hanno portato la giuria della Inner London Crown Court a ritenere la giovane colpevole, anche se sono molti altri gli elementi di prova raccolti dalla polizia. Èd è stata lei stessa a fornirli, benché abbia tentato maldestramente di nasconderli o eliminarli nei giorni successivi al delitto.

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