La Nuova Sardegna

Nuoro

Jerzu, allarme di Confindustria «Settore vinicolo al collasso»

di Claudia Carta
Jerzu, allarme di Confindustria «Settore vinicolo al collasso»

Bornioli, presidente per la Sardegna centrale, dà voce agli imprenditori del paese del Cannonau Appello alla Regione: intervenga con misure tempestive e per garantire nuove risorse idriche

21 dicembre 2017
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JERZU. «Senza politiche specifiche che tutelino e valorizzino le produzioni, il settore vitivinicolo rischia il collasso». Non usa mezzi termini il presidente di Confindustria Sardegna centrale, Roberto Bornioli, in visita alla Cantina Antichi Poderi di Jerzu, prendendo atto della gravità di una situazione denunciata a più riprese dalle diverse anime di un comparto che il patron degli industriali definisce, senza timore di essere smentito, «fiore all’occhiello dell’economia della Sardegna centrale».

Soci, agricoltori, produttori, imprenditori. Insieme per dire che una soluzione va trovata e va trovata ora: «Occorre fare di più per tutelare questo settore – ha ribadito Bornioli – che esalta le vocazioni produttive delle aree interne, soprattutto in Ogliastra e nel Nuorese, e che sta dando tanto anche in termini di promozione dei territori e di export. Penso all’Antichi Poderi di Jerzu, una delle cantine storiche della Sardegna e una delle più prestigiose, capace di fare rete e aggregare i piccoli produttori, investire in impianti ad altissima tecnologia e creare una filiera produttiva certificata che risponde ai più alti standard di qualità e sicurezza alimentare». La cronistoria di quest’anno è interamente affidata a siccità e gelate. Risultato: crollo del raccolto e delle rese e conseguente, forte calo della produzione con effetti negativi sulle quote di mercato che rischiano di venir erose per scarsità del prodotto.

Il numero uno di Confindustria Sardegna centrale insiste: «È fondamentale che la Regione intervenga e metta in campo misure concrete e tempestive per salvaguardare e valorizzare un comparto che genera importanti ricadute economiche e occupazionali e, al tempo stesso, individui strumenti e meccanismi in grado di sostenere le cantine che in questi anni hanno mostrato grandi capacità nel portare sui mercati un prodotto di alta qualità». E dal momento che sono sempre i numeri a fare la storia, sono i numeri a dire che in Ogliastra – secondo i dati forniti da Laore nel 2015 – si producono più di 50mila ettolitri di vino all’anno, con il Cannonau di Sardegna Doc a fare la parte del leone per l’80%, prodotto soprattutto nei territori di Jerzu, che dispone di una superficie vitata di 481 ettari, e Tertenia con 351. Vini di grande qualità, quelli sardi, tra cui il Doc Cannonau di Sardegna, coltivato su 7.570 ettari di cui 5.064 in Ogliastra (Jerzu e Tertenia) e nel Nuorese (Dorgali, Oliena e Mamoiada). Dei 547mila ettolitri di vino annoverati dal settore, 50mila vengono prodotti in Ogliastra, per l’80% Cannonau Doc. «Sarebbe un errore perdere questo patrimonio. Una situazione di debolezza particolarmente sentita in Ogliastra, dove la siccità è aggravata dalla mancanza di reti idriche adeguate. È quanto mai prioritario, dunque, realizzare la condotta idrica sul Rio Pelau Jerzu-Cardedu, finanziata con circa 5 milioni di euro all’interno del Progetto Ogliastra».

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